Broni, allarme amianto sui tetti

In città 200mila metri quadrati da bonificare. A Stradella invece mancano le rilevazioni sugli edifici privati

LAVORI Un operaio alle prese con la bonifica delle lastre di amianto (Torres)

LAVORI Un operaio alle prese con la bonifica delle lastre di amianto (Torres)

Broni, 24 giugno 2016 - Numeri da brivido a Broni, quasi zero conoscenza del fenomeno a Stradella. La questione riguarda l’amianto negli edifici privati, oltre al mega progetto da 30 milioni di euro che, con il secondo e terzo lotto, consentirà la bonifica integrale dell’ex fabbrica Fibronit di Broni, la più grande ‘bomba’ ecologica dell’Oltrepo. A Broni, stando a un censimento già effettuato e che proseguirà, peraltro, anche nei prossimi mesi con l’utilizzo di droni per fotografare soprattutto edifici privati in zone agricole, sono ancora 680 gli edifici privati con coperture in amianto sul totale di settemila e per una dimensione che supera i 200mila metri quadrati.

Oltre a questi, sul fronte pubblico ci sono anche altri cinque edifici pubblici: la palestra di piazza Italia, la caserma dei carabinieri, la ex scuola elementare (nel frattempo trasferita nella nuova sede), il liceo scientifico oggi incorporato nell’istituto scolastico superiore Faravelli e il centro raccolta Avis situato in un’ala dell’ospedale Arnaboldi. Insomma non poco anche se, per la bonifica degli edifici pubblici, il Comune ha a disposizione un finanziamento di 3,2 milioni direttamente concesso dal ministero dell’Ambiente e che vanno ad aggiungersi ai 12,5 (più 1,5 della Regione Lombardia) per il secondo lotto della bonifica ex Fibronit e i 16 milioni relativi, invece, al terzo e ultimo lotto. L’obiettivo è anche quello di ottenere l’estensione della classificazione di sito di interesse nazionale non solo all’area dell’ex Fibronit bensì all’intero Comune di Broni, come avvenuto, in passato, per Casale Monferrato.

E Stradella? Praticamente nessun dato sugli edifici privati dopo che un censimento effettuato, su basi volontarie, alcuni anni fa, è stato sostanzialmente boicottato con poco più di un centinaio di risposte su una platea di circa ottomila questionari. Per quanto riguarda gli edifici pubblici, invece, rispondendo a un’interpellanza in Consiglio comunale, l’assessore con delega all’Ambiente, Agostino Mazzocchi, ha segnalato che si tratta, soprattutto, della copertura del palazzetto dello sport di via Repubblica, di una parte anche in questo caso relativa alla caserma dei carabinieri e di una porzione, non troppo grande, del cimitero. Fenomeno circoscritto rispetto a Broni? Dubbi e perplessità non mancano soprattutto sul versante delle associazioni ambientaliste: «Semplicemente non si hanno dati né li ha il Comune» è la risposta. Anche la strategia di intervento, inevitabilmente, quindi, è differente a Broni rispetto a Stradella. Nel primo caso verranno utilizzati fondi ministeriali per circa 3,2 milioni e si cercano risorse anche per un progetto, annunciato dal neo sindaco Antonio Riviezzi, per quanto riguarda la realizzazione di un nuovo liceo scientifico. A Stradella si spera, invece, di vendere un bar di proprietà comunale, incassando circa 200mila euro, sufficienti per bonificare almeno la copertura del palazzetto dello sport.