Albuzzano, Enrica Scotti: "La mia vita in punta di piedi"

Nata senza braccia, è una regina del ricamo

Enrica Scotti

Enrica Scotti

Albuzzano (Pavia), 21 ottobre 2018 - Tanti fili di colori diversi che compongono un disegno. Il ricamo è la metafora della vita con le sue giornate più scure e quelle più brillanti, che alla fine disegnano un’esistenza. Magari tutta in salita come quella di Enrica Scotti, nata 56 anni fa senza le braccia, che al ricamo dedica diverse ore al giorno usando i piedi per realizzare i suoi lavori.

Oggi le sue creazioni saranno esposte nella sala polifunzionale di Albuzzano, ma Enrica non si sente speciale. «Faccio qualunque cosa con i piedi – racconta – Sono nata senza le braccia come accaduto a 250 bambini negli anni ‘60. Mia madre durante la gravidanza ha assunto un farmaco contro le nausee, a causa di quel farmaco oggi i piedi sono le mie mani. Ed è stato naturale imparare a usarli. Da piccolissima mi hanno messo i giochi nel lettino e si sono accorti che ci giocavo con i piedi».

Non ha nessun tipo di risentimento Enrica: «È andata così». Se n’è fatta una ragione e ha cercato di fare ugualmente quello che le andava, senza porsi limiti. Così ha fatto anche per imparare a ricamare: «Mia cugina ricamava e da adolescente ho voluto imparare anch’io. Prima facevo il mezzo punto poi sono passata al punto croce, è più creativo, non ha l’immagine sotto da comporre con i fili, mi piace di più. Certo quando ero più giovane potevo passare anche intere giornate seduta a ricamare, adesso riesco da dedicarvi soltanto un paio d’ore. Aiuto mia mamma ad occuparsi di un nipotino. Devo imboccarlo, aiutarlo a vestirsi così per il mio passatempo mi rimangono soltanto alcuni momenti liberi della giornata». Enrica vive a Genzone con la madre, ma è una scelta non una necessità.

«Faccio tutto da sola – ammette con orgoglio – Quando mia mamma è stata ricoverata in ospedale per un intervento l’ho aiutata io, ogni giorno le lavavo la biancheria, la stiravo e gliela portavo in ospedale. Sono testarda, se devo imparare a fare qualcosa, non mollo finché non ci sono riuscita». L’ha fatto anche con la patente. «Volevo guidare per essere autonoma ma la motorizzazione di Pavia non intendeva darmi la patente. Mi sono rivolta a Milano e ora guido. Non solo, mi faccio la doccia, mi trucco, scrivo e lavoro all’uncinetto. Quando sono andata a comprarmi il computer, nel momento in cui mi hanno visto, mi hanno chiesto se ne volevo uno con i comandi vocali. Non mi servono, uso la tastiera come tutti quanti e sono anche molto veloce. Prima avevo una macchina da scrivere».

Molto attiva su Facebook, Enrica ha messo sulla sua pagina la foto del libro scritto da Simona Atzori, la ballerina e attrice pure lei senza braccia. L’unico rammarico, non aver mai trovato lavoro: «Sono stata iscritta all’ufficio di collocamento, però non mi hanno mai chiamata. Forse nessuno immaginava che potessi usare i piedi come se fossero le mani».