Covid, il ricordo: "Ha dato tutto per i suoi pazienti, mio marito è stato un eroe"

Marcello Natali fu uno dei primi medici di base a perdere la vita

Marcello Natali è morto il 18 marzo 2020

Marcello Natali è morto il 18 marzo 2020

Caselle Landi (Lodi), 21 febbraio 2021 - "Mio marito è stato un eroe, ha dato tutto per i suoi pazienti fino alla fine". Tiziana Ramponi non riesce a trattenere l’emozione nel ricordare suo marito Marcello Natali, il medico di base di Caselle Landi che il 18 marzo 2020 ha perso la vita per il Covid. A 57 anni è stato uno dei primi camici bianchi a essere stroncato dal virus dopo una settimana di ricovero prima a Cremona e poi in terapia intensiva a Milano, lasciando la moglie e due figli che amava, Marco e Michela.

"Io e Marcello siamo sempre stati molto legati - racconta la moglie Tiziana, infermiera -. Nell’ottobre scorso avremmo dovuto fare 25 anni di matrimonio. E invece abbiamo celebrato una messa solenne nella chiesa di Caselle Landi con le sue ceneri. Capisce, per me è un dolore straziante". Il ricordo del dottor Natali, oggi, a quasi un anno dalla sua morte, è più vivo che mai. A ricordarlo è la sua famiglia, ma soprattutto i suoi pazienti sparsi tra Codogno, Castelnuovo e Caselle Landi che non ha esitato a curare durante il periodo più duro dell’emergenza sanitaria. Segretario della Fimmg di Lodi (Federazione italiana medici di medicina generale), Natali si è ammalato l’11 marzo 2020 mentre era in trincea. "Non si è mai fermato, rispondeva a tutti i suoi pazienti al telefono - dice la moglie Tiziana -. Ha continuato a farlo anche dal letto dell’ospedale. Non riusciva a smettere di mettersi a disposizione. Quando mi hanno ridato il suo cellulare ho visto le chiamate. Fino all’ultimo istante ha continuato a lavorare. È stato generoso fino alla fine". Natali era stato tra i primi a lanciare l’allarme sul rischio che i più fragili potessero restare soli, contraendo la malattia e peggiorando le proprie condizioni senza l’assistenza di un medico. "Mi diceva - racconta la moglie - "stanno male, non posso non vederli". E allora aveva tirato fuori dal cassetto delle vecchie mascherine per la Sars, e che non aveva mai usato. In quei giorni c’era grande disorganizzazione. I dispositivi di protezione mancavano. Era andato fino a Lodi per recuperarle. Marcello mi manca ogni giorno. Era una persona profondamente buona e sorridente".

Nei giorni del ricovero il ricordo più amaro per la moglie. Il dottor Natali che ha continuato a parlare con la sua famiglia tramite messaggi, perché non riusciva più a parlare. "Poco prima di morire mi ha detto “Mi sa che dobbiamo salutarci qui". "È stata l’ultima volta che l’ho sentito", ricorda la moglie Tiziana. La figura di Marcello Natali resterà per sempre nella memoria dei lodigiani. A lui è legata l’idea di realizzare un ambulatorio per le diagnosi da Covid a Codogno, dove sono state visitate centinaia di persone nei giorni in cui l’ospedale di Codogno è stato chiuso per i troppi contagi. Una professionalità amata anche nel suo paese d’origine, San Giorgio di Piano, alle porte di Bologna.