
Gaia Pozzi, Sasha Mukhina, Sofia Maria Aciobanitei con Sofia Colombo e Cristina Marsano hanno portato a casa la medaglia di bronzo (Foto Simone Ferraro /Fgi)
Altro che resilienza, la parola scelta dalle atlete della San Giorgio ’79 in vista delle Final Six di Torino di sabato. Dopo l’uscita di scena per infortunio alla vigilia della A1 di Giorgia Galli e lo stesso destino, pochi giorni prima delle finali, della tedesca Lada Pusch, di capacità e forza per affrontare le difficoltà (e superarle) le giovanissime desiane ne hanno avute a quintali. Senza due tra le più forti, senza dubbio le più esperte, la squadra di Elena Aliprandi strappa una insperata medaglia di bronzo che riporta sul podio del massimo campionato la squadra di Desio che, ricordiamo, fece il triplete (con l’oro) tra il 2014 e il 2016 con Veronica Bertolini sugli scudi (che ora fa parte dello staff). Oggi i nomi di coloro che riportano una medaglia in Brianza sono quelli di Gaia Pozzi, Sasha Mukhina, Sofia Maria Aciobanitei con Sofia Colombo e Cristina Marsano che si sono battute con onore nella finale a tre che ha decretato il successo di Motto Viareggio, al suo primo scudetto, su Fabriano a cui non è bastata Sofia Raffaeli. La San Giorgio ’79 si è qualificata battendo in semifinale Chieti che in stagione l’aveva sopravanzata. "Sono molto soddisfatta di come sia andato il campionato culminato con la medaglia - commenta la Aliprandi - All’inizio eravamo partite per competere per la vittoria ma l’infortunio di Giorgia ha frenato un po’ le nostre ambizioni perché per chiunque credo sia difficile sostituire un’atleta del Team Italia facendo esordire di volta in volta le giovani junior. Impossibile colmare quattro anni di lavoro a questi livelli, ma tutte hanno messo il mattoncino per questa impresa". La Aliprandi si leva qualche sassolino dalla scarpa lanciando un messaggio alla futura Amministrazione. "Vorrei che il Comune ci tenesse in maggiore considerazione. Siamo l’unica società cittadina che milita in A1, che ha portato atlete alle Olimpiadi e ogni anno ne fornisce alle nazionali. La condivisione del palasport con la Pallacanestro Cantù ha provocato non pochi problemi alla continuità della nostra preparazione. Mi preme anche sottolineare che siamo cosa diversa dalle Farfalle che hanno una loro struttura. A Desio esiste una realtà a cui va data più importanza e questa si chiama San Giorgio ’79…".
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