
In mezzo secolo ha ricoperto tutti i ruoli della società: il mio cuore è gialloblù.
"Tra cinquant’anni punto alla presidenza, è l’unico ruolo che mi resta di fare".
Esordisce così, con una bella risata, Pierangelo Balzarotti, anima, bandiera, memoria storica dell’Ardor Lazzate e da inizio maggio anche nuovo vicepresidente del club gialloblù in cui milita da mezzo secolo.
Era direttore generale, ora sale di livello anche se per lui cambia poco.
"Non mi formalizzo in termini di incarichi. Io ho il cuore dipinto di giallo e blu. Quello che c’è da fare lo faccio, sempre nell’interesse della società.
Quello che mi preme è avere a giugno i conti a posto e crescere bene i giovani del vivaio oltre ad avere un bel gruppo di lavoro. Venire in sede al mattino non deve essere mai un peso, ma un piacere" dice Balzarotti che avrà come delega la gestione della prima squadra.
"Ho iniziato come giocatore in Terza Categoria quando a Lazzate c’era una sola squadra, poi Seconda, la Prima.
Ho smesso presto, a 27 anni. Da lì ho iniziato a fare la gavetta, davo una mano al direttore sportivo dell’epoca Italo Parenti, un guru nel suo ruolo. Da lui ho imparato tantissimo". Un copione che si potrebbe ripetere con Lino D’Onofrio che ha appena appeso le scarpette al chiodo e inizia la sua carriera da direttore sportivo a Lazzate sotto l’ala protettiva di Balzarotti. Che prosegue: "Ho ricoperto vari ruoli, direttore sportivo, generale, segretario. Ho assistito alla crescita esponenziale di questa società. Pensate che nel 2004 c’erano solamente tre squadre. Oggi sono 20, c’è anche l’accademia giovanile".
Il suo sogno? "Sono 15 anni che siamo in Eccellenza, sarebbe bello fare di più…".
E il riferimento evidentemente è alla promozione in Serie D, un obiettivo – e una categoria "- che da qualche anno “fa capolino” nei ragionamenti dei dirigenti lazzatesi. Quest’anno non sono stati raggiunti nemmeno i playoff, da settembre bisogna fare (molto) meglio…
Ro.San.
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