"Villa Reale e Parco grandi assenti": l'appello dei comitati ai candidati

Lettera ai nove aspiranti sindaci, tra le richieste la demolizione di curve sopraelevate e pista di alta velocità Bianca Montrasio: "Sulla Reggia solo frasi fatte, mentre si vocifera di somme ingenti per l’autodromo "

La Villa Reale aspetta il recupero completo, in alto Bianca Montrasio

La Villa Reale aspetta il recupero completo, in alto Bianca Montrasio

Monza - La Villa dimenticata. Qualche appunto generico nei programmi elettorali o poco più. Solo "frasi fatte e brevi cenni di maniera". D’altra parte, invece, "si vocifera di somme ingenti destinate all’autodromo. E visto che non è ammissibile alcuna ulteriore cementificazione nel Parco e, anzi, sarebbe opportuna e possibile una forte ri-naturalizzazione di molte aree, è legittimo chiedersi a cosa queste somme sarebbero destinate". Bianca Montrasio, portavoce del Comitato per il Parco, è "preoccupata dal silenzio assordante sul complesso monumentale Villa Reale e Parco, di cui l’autodromo è ospite. Ed è quindi lecito temere che i progetti per ora immaginati siano, come nel passato, aggressivi rispetto al monumento". Ecco perché insieme con il Comitato La Villa Reale è Anche Mia, ha scritto una lettera ai nove candidati sindaco di Monza condividendo preoccupazioni e richieste. Partendo dai "ritardi accumulati nella presentazione del Masterplan per il restauro della Villa e del Parco, i cui possibili contenuti sono immersi nel silenzio più completo. Al punto di far temere che anche questo documento, la cui elaborazione è impropriamente sottratta ai compiti istituzionali del Consorzio Villa e Parco, possa rivelarsi come una minaccia piuttosto che come una speranza per il recupero di quella che fu la Imperial Regia Villa e Parco di Monza".

Eppure liste e partiti candidati alle Amministrative del 12 giugno "ne parlano in maniera generica o non ne parlano affatto", nonostante siano scritti nero su bianco fin dagli anni Novanta "l’impegno alla conservazione permanente e alla destinazione ad attività museali, culturali, di rappresentanza e di fruizione e conservazione del verde" e la "indifferibile riqualificazione delle valenze storico-artistiche e culturali dell’eccezionale complesso Villa, Giardini e Parco Reale e conseguente allontanamento degli impianti non rispondenti a tale finalità". A cominciare dalla "demolizione delle curve sopraelevate e della pista di alta velocità, già prevista nella concessione del 1996, dal Piano intercomunale milanese, dal Piano regolatore Benevolo e tuttora inclusa nel Piano del Parco della Valle del Lambro. Un ecomostro che il Masterplan dovrebbe rimuovere". Del resto, mette i puntini Roberto D’Achille, avvocato e portavoce del Comitato, "la pista di alta velocità con le due curve sopraelevate non ha nulla a che fare con la pista dell’autodromo su cui da sempre si corre il Gp di F1. La sua progressiva demolizione (insieme alla restituzione al pubblico del sedime della Variante Ascari, da sbarrare solo in occasione delle gare, poche e prestigiose) consentirebbe il completo recupero di luoghi essenziali del disegno del Parco: il viale Mirabello dal Belvedere dei Sospiri al Rondò della Stella; il fiabesco Bosco Bello; l’architettura neogotica del Serraglio dei Cervi; il viale del Serraglio, oggi ridotto a un sentiero tra le due concessioni dell’autodromo e del Golf Milano".

Secondo il Comitato "questa visione costituisce la condizione imprescindibile per ottenere il dovuto inserimento tra i beni patrimonio dell’umanità dell’Unesco". Senza dimenticare l’incognita sulle sorti di Villa Mirabellino, che "versa in uno stato di degrado visibile a qualsiasi visitatore del Parco a causa di una inqualificabile contesa fra Demanio e Comune di Monza circa la proprietà del bene, risolta la quale – come suggerito dalle Associazioni che si sono date da fare per salvare la Villa duriniana dal crollo e da destinazioni infauste – si potrebbe procedere al suo restauro finalizzato a una destinazione d’uso come Osservatorio botanico di sicuro interesse a livello europeo".