Monza, la stangata-beffa della tassa rifiuti: città più sporca, ma la Tari cresce

Un rincaro medio a famiglia del 7,5% nonostante le criticità denunciate dalla stessa Amministrazione. L’assessore Longoni: "Aumenti di legge decisi l’anno scorso, il servizio costa 970mila euro in più"

A Monza aumenta il costo della Tari

A Monza aumenta il costo della Tari

Monza, 8 marzo 2023 - Aumenta la tassa dei rifiuti dei monzesi: un rincaro medio del 7,5% per le utenze domestiche e del 2,5% per quelle non domestiche. Che più che una stangata appare come una beffa.

E anche da parte dell’amministrazione comunale non è facile da spiegare come sia possibile che a fronte di un calo della qualità dell’igiene urbana - con una città che ancora dopo 2 anni dall’avvio della riorganizzazione dei servizi ambientali appare più sporca e manifesta criticità nella raccolta dei rifiuti - invece aumentino i costi a carico del municipio e, di conseguenza, dei cittadini che ne pagano il conto con le tasse.

La questione è più tecnica che politica ed è stata illustrata dal vicesindaco Egidio Longoni durante le presentazione dei documenti preliminari all’approvazione del bilancio 2023 su tasse e imposte comunali di quest’anno che verranno poi discusse e votate dall’aula giovedì prossimo. Non ci sono variazioni per le aliquote dell’Imu, dell’addizionale Irpef e degli altri tributi comunali, che restano tutte invariate dal 2020, mentre cambia al rialzo la Tari, la tassa dei rifiuti, che per legge deve coprire il 100% del costo del servizio sulla base del cosiddetto Pef Tari, il Piano economico finanziario dell’attività di gestione e smaltimento dei rifiuti urbani. E a Monza il Pef per il 2023 presenta un conto di 19,4 milioni, rispetto ai 18,5 milioni del 2022, pari quindi a un rincaro di circa 970mila euro da dover coprire rispetto all’anno scorso.

"Le tariffe da applicare quest’anno riguardano un Pef relativo agli anni 2020-2023 che è stato approvato a febbraio del 2022 – ha spiegato Longoni –. Ora prendiamo atto di questo Pef biennale che ereditiamo e siamo costretti ad approvarlo e ad applicare le tariffe di merito". In pratica il rincaro del servizio di 970mila euro già previsto l’anno scorso ora viene spalmato sulla Tari dei monzesi con rincari variabili a seconda del tipo di utenza: la stima fornita dal Comune indica un aumento medio del 7,5% per le utenze domestiche e del 2,5% per quelle non domestiche. E non sono emerse circostanze straordinarie previste dalle norme per poter calmierare le tariffe.

Il documento sulla Tari verrà approvato nelle prossime sedute di Consiglio comunale assieme al nuovo bilancio 2023 e intanto sono state fissate le scadenze da rispettare quest’anno per i pagamenti: la prima rata Tari scadrà il 30 giugno, la seconda il 30 settembre mentre il saldo finale è fissato per il 30 dicembre. Ma per i monzesi le sorprese nei sacchi della spazzatura non finiranno nel 2023 perché, ha aggiunto il vicesindaco, quanto viene pagato quest’anno sulla base dei conti del Pef 2022-2023 riguarda i dati effettivi del servizio rifiuti svolto nel 2021, quindi relativi al vecchio appalto di igiene urbana avviato nel 2009 poi prorogato fino al 2021. "Dentro questa Tari – ha spiegato Longoni – non troviamo ancora gli effetti del nuovo appalto perché i riferimenti di calcolo risalgono al 2021".