Gianetti Ruote, il sindacato chiede i danni: "Licenziamenti illegittimi"

L’esposto sui tagli di Ceriano Laghetto punta al risarcimento per gli operai: "Privati del posto senza motivo" . Ma per i legali della Quantum tutto è a norma

Gli operai faranno i turni per presidiare i cancelli della loro fabbrica

Gli operai faranno i turni per presidiare i cancelli della loro fabbrica

Ceriano Laghetto (Monza) -  Il governo prova a tessere una trama che porti all’esito sperato dai lavoratori e intanto i metalmeccanici rompono gli indugi e denunciano la Gianetti Ruote per attività antisindacale. Non è la prima volta, ma la quarta, e sempre con ragione, adesso però c’è "in gioco il futuro, la partita più importante. I 152 licenziamenti sono illegittimi e vanno ritirati", per Fim, Fiom e Uilm che hanno deciso di ricorrere al giudice.

L’esposto si fonda "su forma e sostanza", le sigle sono intenzionate a chiedere anche il risarcimento dei danni per gli operai "privati, senza motivo, del posto", spiegano Pietro Occhiuto, segretario della Fiom provinciale e il collega della Uilm Francesco Caruso. Gli avvocati della Cgil avevano anticipato la svolta con una lettera all’azienda una settimana fa, ma i legali del fondo Quantum hanno risposto che la società "ha agito nel rispetto delle regole", respingendo di fatto ogni addebito. Il tavolo al Mise ha aperto uno spiraglio facendo fare un passo in avanti alla trattativa in stallo per via delle posizioni diametralmente opposte delle parti, ma la strada è tutta in salita.

Solo l’impegno di Palazzo Chigi a sostenere il percorso anche economicamente attraverso il fondo di Salvaguardia e la regia di Invitalia ha rassicurato la proprietà collegata dalla Germania. "Se il progetto è serio, possiamo valutarlo", hanno detto i soci parlando della possibilità che un compratore presenti un’offerta per rilavare il sito di via Stabilimenti. Un’impresa si sarebbe fatta avanti nei giorni scorsi. "L’obiettivo è evitare la desertificazione di Ceriano", ha chiarito la viceministra allo Sviluppo Alessandra Todde davanti ai sindacati e all’amministratore delegato Goran Mihajlovich.

I metalmeccanici chiedono "continuità aziendale" e ripetono che "la fabbrica deve riaprire subito, o non resterà più niente da vendere". "No alla cassa per cessata attività proposta dalla direzione e sì invece agli ammortizzatori per riorganizzarsi", replica Occhiuto. Che l’esito sia tutt’altro che scontato lo testimonia il calendario. Ad agosto si andrà avanti a fare la guardia ai cancelli, i turni sono già fissati, lo scopo è "evitare che i reparti siano svuotati". Il caso brianzolo potrebbe segnare una svolta storica, il governo ha promesso una stretta sulle multinazionali e i fondi che "speculano finendo per scaricare i lavoratori come pacchi".