Monza, digital trasformation: 'pronte' 9 imprese su 10

Dalla fabbrica 4.0 alle nuove tecnologie, dalla comunicazione all’uso dei social, le enormi potenzialità sono state analizzate in un convegno organizzato da Api

I protagonisti della tavola rotonda che si è svolta alla AM Instruments (Brianza)

I protagonisti della tavola rotonda che si è svolta alla AM Instruments (Brianza)

Limbiate (Monza e Brianza), 7 dicembre 2019 -  Creare una community sui social che testi i prodotti aziendali e faccia loro “pubblicità“ praticamente gratis? Realizzare un sistema che faccia passare tutti i progetti e le decisioni aziendali su tablet di cui sono dotati tutti i dipendeti? Affidare la ricerca e lo sviluppo (e dunque il futuro dell’azienda) a un team con un’età media di 25 anni? Si può. E lo hanno fatto alcune aziende del territorio ottenendo notevoli vantaggi. Sono la AM Instruments di Limbiate e la Ciceri de Mondel e la Filo Alfa di Ozzero.

Le loro storie sono state raccontate nel corso del convegno “Digital trasformation: impatto e opportunità per il business delle Pmi“ organizzato da Api (Associazione piccole e medie industrie) al quale hanno partecipato: Marco Ronchi, amministratore unico TWIG Srl, docente alla Scuola del Design e Managing Partner del Master in Digital Strategy del Politecnico di Milano, Luciana Ciceri, amministratore unico di Ciceri de Mondel Srl e vicepresidente Api, Roberto Fossati, co-titolare di AM Instruments e Paolo Galassi, presidente Api e Il Giorno come media partner.

«Gli imprenditori sono molto propensi a introdurre o implementare in azienda le tecnologie digitali. Per farlo stanno anche investendo sulle risorse umane, inserendo giovani talenti, prevalentemente sotto i 35 anni. Ma siamo davanti a una vera e propria rivoluzione e, per abbracciare nella sua totalità questo cambiamento, non basta investire solamente in formazione, macchinari, marketing, big data e comunicazione. È necessario un mutamento di mentalità», ha detto Galassi.

Nel corso del convegno sono stati infatti presentati i dati di un sondaggio condotto dall’Ufficio studi di Api dal quale risulta che l’89% delle aziende intervistate ritiene, che la digital transformation sia un’opportunità per la sua Pmi poiché semplifica e potenzia l’attività (17%), rappresenta un volano per la crescita (13%); automatizza alcuni processi aziendali (12%); permette di utilizzare i dati dei clienti per migliorare prodotti e processi (9%). Nel 2020, l’87% delle Pmi ha intenzione di investire in digital transformation, principalmente nella produzione (16%), nell’innovazione di prodotto (12%) e di processo (21%). Alcune delle aziende (8%) del campione stanzieranno anche una quota importante, tra il 10 e il 20% del fatturato, per gli investimenti in innovazione.

Ma spesso a fare la differenza non sono tanto i soldi quanto le idee e «piccole medie imprese possono avere un vantaggio competitivo nel medio-breve periodo perché, una volta capito come sfruttare tecnologia, social e comunicazione, sono molto più reattive delle grandi aziende», ha spiegato Ronchi.