Gianetti, fumata nera: da oggi potrebbero partire 152 lettere di licenziamento

Tensione all’assemblea: l’azienda ha negato qualsiasi dilazione, sotto accusa sindacati e Ministero

L'assemblea dei lavoratori

L'assemblea dei lavoratori

Ceriano Laghetto (Monza Brianza) - Momenti di grande tensione ieri mattina durante l’assemblea dei dipendenti Gianetti nella quale i rappresentanti sindacali hanno dovuto riferire l’esito dell’ultimo tentativo di accordo tra le parti in Regione. Dodici ore di riunione senza venire sostanzialmente a capo di nulla, con in mano una proposta del ministero per la cassa integrazione straordinaria, sulla quale l’azienda aveva lasciato intendere la possibilità di un’apertura, che è però stata stroncata dall’Inps, che l’ha dichiarata impraticabile proprio in avvio di trattativa. A quel punto i sindacati, come hanno cercato di spiegare ieri mattina Pietro Occhiuto della Fiom-Cgil, Francesco Caruso della Uilm-Uil e Enrico Vacca della Fim-Cisl, hanno provato a chiedere più tempo per valutare ipotesi alternative, puntando sempre alla re-industrializzazione del sito produttivo, con le verifiche su eventuali nuovi imprenditori interessati. Ma l’azienda si è mostrata sempre intransigente, negando ogni possibilità di dilazione dei tempi, desiderosa di chiudere al più presto la partita (e la fabbrica).

"Non c’è stata la possibilità di discutere di nessun altro tema", hanno ribadito i sindacalisti, facendo montare la rabbia del lavoratori che hanno iniziato ad inveire questa volta non solo con la direzione dell’azienda, ma anche con i rappresentanti sindacali e con le istituzioni coinvolte, a cominciare dal Mise. "Ci hanno preso in giro tutti. L’unico che ha fatto quel che ha detto fin dall’inizio è stato l’amministratore. Voleva chiudere e ha chiuso, fregandosene di tutto e di tutti". Massimo, Omar, Paolo, Luigi, Giuseppe, molti i lavoratori che hanno alzato la voce per manifestare la loro rabbia, alcuni abbandondando sfiduciati l’assemblea. Qualcuno proponeva una mobilitazione immediata, poi è prevalsa la linea di una richiesta di convocazione urgente al Mise accompagnata da una manifestazione a Roma. Dal Mise i lavoratori si aspettano molte risposte, a cominciare dalla mancata riconvocazione che era stata annunciata "ad horas" lo scorso 4 agosto. "Sconcertante l’atteggiamento del Governo che da un lato, con il Ministero dello Sviluppo economico, aveva proposto l’adozione di un periodo di Cassa integrazione speciale di 13 settimane e dall’altro, con il Ministero del Lavoro, ha negato tale possibilità", ha dichiarato Pietro Occhiuto della Fiom. "Le lavoratrici ed i lavoratori della Gianetti sono vittime dell’arroganza dell’azienda e dell’insipienza del Governo che li stanno condannando ad uno sconfortante destino: da oggi, infatti potrebbero partire le lettere di licenziamento". I sindacati sono pronti alle azioni legali per impugnare ogni singolo licenziamento, a questo punto la partita si sposta sul piano strettamente economico per ogni singolo lavoratore. La possibilità di reindustriale un sito produttivo con cent’anni di storia, sono ormai praticamente nulle.