
Gualtiero Mattavelli
Mezzago (Monza e Brianza), 4 febbraio 2021 - Affari cancellati dal Covid, la conversione al delivery e ora la scommessa: l’Agricola Rino mette all’angolo il virus comprando 15mila nuove piantine di asparago rosa. "Copriranno un ettaro di campo come prima della pandemia per sostituire l’equivalente piantato quasi vent’anni fa e ormai improduttivo". Nel cuore di Mezzago Gualtiero Mattavelli, 47 anni, investe sul proprio lavoro. È tornato alla terra dopo anni in fabbrica raccogliendo il testimone da papà Rino e prima da nonno Mario. Era stato lui più di 60 anni fa a fondare l’azienda di cereali che allo scattare del millennio il nipote ha convertito alla prelibatezza che fa furore in tutta la Lombardia. «L’ho toccato con mano grazie alle consegne a domicilio durante il lockdown – racconta – Da Lecco a Pavia, passando per Milano. Prima erano i clienti a fare un giretto in provincia, ma dallo scoppio della crisi sanitaria siamo noi ad andar da loro". Anche adesso che zona gialla e vaccino fanno sperare "non rinuncerò al porta a porta. Un paio di giorni la settimana porterò i nostri famosi mazzetti di asparagi di casa in casa: è una fetta di mercato che abbiamo consolidato e non vogliamo perderla".
«A marzo abbiamo ridotto a un terzo la produzione, quando il Covid è piombato nelle nostre vite non sapevamo cosa sarebbe successo. Da 6 ettari a 2, abbiamo tagliato i 3-4 stagionali, ci siamo arrangiati in famiglia. Confezionamento compreso. Alla fine abbiamo venduto tutto al di fuori dei soliti canali. Fra i quali i supermercati che comprano i nostri asparagi, ma con l’epidemia che morde hanno preferito concentrarsi su generi di prima necessità. Noi offriamo un prodotto di nicchia a 8 euro al chilo. Li capisco". Da qui l’azzardo di lanciarsi sull’e-commerce con una pagina Facebook per le prenotazioni, in aggiunta a e-mail e telefono. "Il passaparola sui social ha risollevato le sorti di una stagione che lascerà il segno. Siamo cambiati anche noi". Per il 2021 si accarezza l’idea di tornare ad "almeno il doppio del 2020". Sui campi ci saranno anche gli stagionali "almeno un paio", e forse tanti altri: Mattavelli ha in animo di lanciare il progetto “Agricoltore per un giorno“. Un modo per spingere i curiosi a un’esperienza che "è insieme amore per l’ambiente e la tradizione", dice mentre strizza l’occhio al figlio Luca. Sette anni e già si arrampica sul trattore per imitare papà.