Agrate, Stm più forte della congiuntura. E in Brianza arrivano nuove linee

Ricavi del primo trimestre stimati a 3,8 miliardi, meglio del 2021. "Grande attenzione sui settori dell'auto e industriale"

Uno dei reparti produttivi del sito Stm di Agrate Brianza che si sta ampliando

Uno dei reparti produttivi del sito Stm di Agrate Brianza che si sta ampliando

Agrate Brianza (Monza) - Il colosso dei semiconduttori non barcolla. Ancora ricavi miliardari per Stm, testa divisa fra l’Italia e Parigi, cuore produttivo lombardo ad Agrate Brianza. L’azienda prevede di chiudere il primo trimestre dell’anno, quello considerato più critico in Europa per l’andamento del Pil, con "ricavi netti previsti per 4,2 miliardi di dollari" (3,85 miliardi di euro) con un calo del 5,1% sull’ultimo trimestre del 2022 ma in crescita rispetto ai 3,5 miliardi di dollari dell’analogo perido del 2021. Un risultato molto positivo, considerata la congiuntura.

La stima arriva dal presidente e amministratore delegato Jean-Marc Chery che ha presentato i conti agli analisti finanziari. La previsione - è stato spiegato - si basa su un tasso di cambio presunto di "circa 1,06 dollari per euro". Stm continuerà a "sviluppare la propria strategia" nel corso dell’anno con "una grande attenzione sul settore dell’auto e su quello industriale come fornitore di ampia gamma" ha spiegato Chery. Il gruppo manterrà un "approccio selettivo" sull’elettronica personale, i componenti per le comunicazioni e le periferiche per i computer.

"Abbiamo iniziato l’anno con un portafoglio ordini arretrato superiore a quello dell’inizio del 2022". Molto fieno in cascina, quindi, e una crescita che non escluderà acquisizioni mirate. "Sono fiducioso", ha aggiunto Cheri, sul raggiungimento degli obiettivi del Piano 2022-2027 presentato lo scorso aprile, con ricavi a quota 20 miliardi di dollari. Coerenti con la tabella di marcia anche gli obiettivi per l’impianto di Agrate, già operativo dallo scorso anno. Il completamento dei macchinari è previsto "a fine 2025" per raggiungere le 5mila unità prodotte settimanalmente dalle attuali mille delle fette di silicio da 300 milllimetri, e la piena capacità a 8mila a fine 2026. Confermate anche le stime sulla produzione di carburo di silicio a Catania.