Monza, la ballerina che veste i piedi della Scala: “Sono io la fiduciaria delle punte”

Nata nel tempio della danza, Daniela Cavalleri è shopper ufficiale delle scarpine: "Chiave della performance"

Daniela Cavalleri sul palcoscenico: l’amore per la danza è nato da bambina. Calato il sipario, la passione continua sotto forma di insegnamento

Daniela Cavalleri sul palcoscenico: l’amore per la danza è nato da bambina. Calato il sipario, la passione continua sotto forma di insegnamento

Ha dato l’addio alle scene il 27 settembre scorso con il “Lago dei cigni” Daniela Cavalleri, ballerina del Teatro alla Scala. Il cerchio si è chiuso lì dove tutto ebbe inizio. Sì, perché proprio il celeberrimo balletto di Čajkovskij aveva segnato il suo debutto nel corpo di ballo scaligero 36 anni fa. Ma non si tratta di un addio, bensì di un arrivederci. Infatti Daniela Cavalleri sarà “shopper delle scarpe da punta”, strumento di lavoro di importanza strategica per le ballerine, incarico formalizzato con apposito contratto di consulenza. Diventa così ufficiale il ruolo di “fiduciaria delle punte” che Daniela svolge informalmente da anni, anche se non esisteva nel mansionario del teatro.

Tutto cominciò tra 1999 e il 2001, quando Daniela aveva chiesto due anni di aspettativa per fare un’esperienza all’English National Ballet di Londra dove ha conosciuto da vicino negozi e aziende produttrici delle più importanti scarpe da punta. "Al ritorno in Scala - racconta - le colleghe mi chiedevano aiuto per impostare le mail in inglese per ordinare le punte: contattare magazzini, uffici acquisti, resi. Ma non solo, anche per la scelta del tipo di punte, strumento chiave nella riuscita di una performance".

Solo una ballerina può consigliare altre ballerine nella scelta delle punte, che devono vestire come un guanto. Calzata, pianta larga, pianta stretta, durezza, lacci elastici o rigidi, tutto determina la riuscita della performance, il giusto sostegno o al contrario dolore a dita, unghie e persino infiammazioni ai tendini che possono pregiudicare mesi di lavoro. E così le colleghe si affidano all’occhio esperto di Daniela: "È un piacere poter offrire la mia esperienza - dice - e sono grata al sovrintendente Dominique Meyer di avermi offerto questa possibilità".

Daniela Cavalleri è un prodotto scaligero doc. Ha studiato all’Accademia della Scala sin dal primo anno, vivendo sin da bambina il prestigioso palcoscenico milanese. Le brillano gli occhi quando rievoca la partecipazione, insieme alle compagne del primo corso, alla “Sylphide”, a pochi passi da Rudolf Nureyev e Carla Fracci: ha catturato i loro sguardi, la loro intenzione artistica che travalica e sublima il gesto tecnico... e poi le luci, i costumi, l’odore del palco e quell’emozione incancellabile. Il diploma nel 1995 con 29/30, con l’imprimatur della storica direttrice Anna Maria Prina. Subito dopo l’ingresso a contratto nel corpo di ballo del teatro.

Aveva il fuoco della danza, Daniela. Ambiziosa, voleva ballare tutto. Ed è questo che l’ha spinta a chiedere l’aspettativa per un’esperienza di due anni all’English National Ballet, insieme a molti altri ballerini italiani che agli inizi del nuovo millennio hanno fatto grande la compagnia sempre adombrata dal più celebre Royal Ballet.

"Portavamo in scena più di 300 spettacoli l’anno, ballando pomeriggio e sera - ricorda Daniela - fra Londra e trasferte in tutta la Gran Bretagna. Ma dopo due anni, sentivo l’esigenza di tornare. Il mio cuore era a Milano e alla Scala". Durante la carriera ha interpretato numerosi ruoli "ma quello che mi è più caro è stato Olga in “Onegin” - racconta - ballato nel 2004, poi anche a Londra e di nuovo in Scala nel 2010. Ero secondo cast, poi Reid Anderson mi ha voluto come protagonista nel primo cast con Roberto Bolle". Un rammarico? "Sì - confessa - non aver mai interpretato Giulietta".

Il suo addio alle scene è stato carico di affetto per i colleghi: "Ho cercato di non pensare che era l’ultima volta che salivo sul palco della Scala". Ma la porta è rimasta aperta. Nel 2021 è ritornata in Accademia per seguire il corso insegnanti. Dal 2022 è docente alla scuola di danza Teatro Oscar di Milano e collabora con Studio danza Monza, con l’Accademia Ucraina di Milano e il Russian ballet college di Genova. Insieme al marito Massimiliano Di Monaco ha avuto Alessio e Viola, che a 6 anni sta pensando di seguire le orme di mamma... sulle punte.