Villa Borgia rinascerà con la cultura

Il Comune di Usmate punta ai fondi regionali per il patrimonio artistico: servirà un milione di euro

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di Barbara Calderola

Villa Borgia diventerà un polo culturale di rinforzo alla biblioteca, il Comune punta ai fondi regionali per il patrimonio artistico. Per la metamorfosi serve 1 milione di euro, l’amministrazione ne ha già spesi quasi 200mila per rifare il tetto.

"Diventerà il centro di nuove relazioni dopo la batosta Covid", spiega il sindaco Lisa Mandelli. Il progetto di conservazione andrà di pari passo con una distribuzione innovativa degli spazi, obiettivo "rispondere ai bisogni emergenti della comunità", aggiunge. Il cambiamento è cominciato nel 2020 con un primo make-up esteso alle facciate, ora si pensa anche a un ambizioso piano di aggiornamento energetico "per quanto possibile in uno stabile storico – sottolinea Mario Sacchi, assessore alla Cultura – Non solo. Vogliamo investire anche sulla nuova dotazione tecnologica che andrà ad arricchire ambienti polifunzionali. Potranno cioè passare da un uso all’altro in poche mosse".

Aggregazione è la parola chiave per guardare al futuro che "andrà di pari passo con promozione", dice il primo cittadino. Il Dna della nuova Villa Borgia pesca direttamente dalla strada indicata da Cubi, il sistema bibliotecario al quale Usmate come il resto del territorio appartiene. La casa nobiliare ospiterà teatro, eventi, studio, formazione giovanile, conferenze, "per questo tutto, dagli arredi agli impianti, dovrà guardare al lungo periodo".

"Vogliamo ripensare la nostra biblioteca – continua l’assessore - e andare oltre i servizi che offre oggi. Con il nuovo centro culturale ogni realtà avrà a disposizione uno spazio in grado di rispondere a esigenze specifiche. È un progetto di spessore che racconta la nostra voglia di novità".

E di legami, il virus ha fatto emergere con prepotenza la necessità di rinsaldare quelli esistenti e di crearne di nuovi. Da qui l’idea del salto per la dimora, residenza di villeggiatura dei conti Borgia costruita nella prima metà dell’Ottocento probabilmente sui resti di un edificio medievale come suggerisce il muro a spina di pesce che guarda il parco.

Acquistata dal Comune negli anni Ottanta quando cadeva a pezzi, è stata ristrutturata diventando in breve il cuore politico del borgo. Al piano terra ospita infatti la sala consiliare.