Vetrine spente e paura Un negozio su tre è vittima di furti "Soli nella città vuota"

In Brianza il 17% ha subito atti vandalici, il 10% è stato oggetto di truffe. Riga (Confcommercio): "Serve un maggiore controllo di prossimità".

Vetrine spente e paura  Un negozio su tre  è vittima  di furti  "Soli nella città vuota"

Vetrine spente e paura Un negozio su tre è vittima di furti "Soli nella città vuota"

di Martino Agostoni

Avanza la desertificazione del commercio di vicinato a Monza e in Brianza, un aumento di negozi sfitti soprattutto nei quartieri periferici o nei piccoli centri che favorisce il degrado del territorio. E assieme alle saracinesche chiuse - un fenomeno che nell’ultimo anno è segnalato dal 44% dei commercianti monzesi rispetto alla zona in cui lavorano - cresce la percezione di insicurezza, con gli esercenti che osservano più frequentemente episodi di spaccio di droga o abusivismo all’esterno delle proprie vetrine e inoltre porta anche a più reati commessi contro i negozi e gli operatori del settore.

Tanto che il 31% dei titolari di attività commerciali di Monza e Brianza è stata vittima di furti nel proprio esercizio, il 17% ha subito atti vandalici, il 10% è stato oggetto di truffe oppure nel 6% dei casi ha avuto concorrenza sleale da parte di venditori abusivi. Restano invece episodici i reati violenti, con il 3% dei commercianti che ha subito una rapina e il 6% che ha denunciato atti intimidatori.

È lo scenario che emerge dai risultati dell’indagine “Sicurezza e legalità, valori del territorio“ realizzata dall’ufficio Studi di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza che è presentata ieri in occasione della decima edizione della Giornata nazionale Confcommercio “Legalità ci piace!“ con il vicepresidente Mario Peserico che segue i temi della legalità. Lo studio è frutto di un’indagine tra 484 imprese del territorio milanese e brianzolo che hanno partecipato alla rilevazioni “Mine Crime“ su online e social media. In particolare il campione di interviste è composto dal 28% di imprese commerciali al dettaglio non alimentare, il 22% del settore della ristorazione e il 13% dei servizi. Nel dettaglio del territorio targato Mb (73 interviste sono specifiche dell’area di Monza e Brianza) il dato più significativo è una maggiore esposizione al fenomeno dei negozi sfitti rispetto a quello riscontrato della metropoliti di Milano, dove invece è più sentita la crescita dei reati predatori contro i commercianti. "Quante più vetrine spengono le luci, tanto più ci sono occasioni per episodi di microcriminalità o degrado – è la prima considerazione di Domenico Riga, presidente Unione commercianti Confcommercio di Monza e circondario –. Accade per esempio per gli atti vandalici che vengono favoriti dalla desertificazione commerciale di strade e quartieri: c’è meno gente in giro, non ci sono negozi aperti e così viene a mancare un presidio naturale del territorio".

Lo stesso Riga racconta di un episodio avvenuto lo scorso fine settimana alla sua attività in via Manzoni quando "sabato sera è scattato l’allarme del negozio – racconta –. Dalle registrazioni delle telecamere si è visto che l’allarme è stato fatto scattare da dei giovani che di notte si sono messi a spintonarsi contro le vetrine. A Monza sono rari i reati gravi contro i negozianti, ma sono invece in aumento quei fenomeni come il vandalismo o il taccheggio che creano difficoltà a chi lavora. Servirebbe – conclude Riga – un maggiore controllo di prossimità. Ricordo che fino a qualche anno fa c’erano i poliziotti di quartiere, agenti che giravano a piedi, si facevano notare e c’era collaborazione con i commercianti: sarebbe utile ripristinare un servizio di questo tipo".