STEFANIA TOTARO
Cronaca

Vendetta di Santo Stefano. Devasta il bar a sprangate

A Natale importuna i clienti e il titolare chiama la polizia per allontanarlo. Il giorno seguente torna armato nel locale e minaccia anche gli agenti.

Vendetta di Santo Stefano. Devasta il bar a sprangate

Vendetta di Santo Stefano. Devasta il bar a sprangate

A Natale aveva già infastidito i clienti e il titolare cinese di un bar del quartiere Cederna. Per allontanarlo era stato necessario l’intervento della polizia. A Santo Stefano si è ripresentato armato di una spranga in ferro lunga circa un metro e si è messo a danneggiare tavoli e sedie e a minacciare il barista, poi ha aggredito anche i poliziotti. Inevitabile l’arresto per un 46enne con le accuse di violenza e minaccia a pubblico ufficiale, resistenza, lesione e danneggiamento, nonché porto d’arma impropria senza giustificato motivo in luogo pubblico. Quando i poliziotti della Squadra Volanti della Questura di Monza sono intervenuti nel locale in via Luca della Robbia hanno invitato l’uomo a gettare a terra la spranga, ma lui ha continuato a tenere un atteggiamento aggressivo anche nei confronti degli agenti, uno dei quali per riuscire a bloccarlo è stato colpito con calci alle gambe. Una volta riusciti ad ammanettarlo, il 46enne ha proseguito nei suoi comportamenti violenti anche all’interno dell’auto di servizio danneggiandola, sfondando a calci il vetro blindato e, sporgendosi, ha continuato ad insultare e a sputare contro i poliziotti. Offese e minacce di morte continuate anche una volta giunti in Questura, tanto da rendere impossibile l’operato del personale sanitario intervenuto sul posto per visitarlo e l’attività di fotosegnalamento da parte della polizia scientifica. L’agente coinvolto nell’aggressione, successivamente visitato dai medici del pronto soccorso, ha riportato ferite e contusioni con una prognosi di 5 giorni.

Secondo quanto riferito dal proprietario del bar, il 46enne più volte si era recato nel locale e spesso risultava molesto nei confronti dei clienti, che venivano insultati anche con epiteti razziali. Dopo l’arresto, il 46enne è stato accompagnato al Tribunale di Monza per essere sottoposto al giudizio per direttissima: il giudice ha disposto per l’imputato la misura cautelare del divieto di dimora in Lombardia, visto che il 46enne risulta domiciliato in un’altra regione del Nord Italia. Il questore Salvatore Barilaro ha avviato, tramite la Divisione polizia anticrimine, il procedimento per l’adozione del Dacur - Divieto di accesso ai locali pubblici di Monza - valutando anche se estenderlo a tutta la provincia.