FEDERICA PACELLA
Cronaca

Una scuola per tutti. Meno barriere pochi prof di sostegno. Integrazione lontana

Progressi nel rendere accessibili i plessi, resta il nodo docenti. In Lombardia il 40,5% degli incaricati non ha preparazione specifica. .

Progressi, seppur lenti, nell’abbattimento delle barriere fisiche, molto meno per ridurre quelle sensoriali, mentre sul fronte di dotazione organica e caratteristiche degli insegnanti di sostegno la situazione è più critica rispetto alla media del Nord Italia e alla media nazionale. Un quadro tra luci ed ombre quello che emerge dall’analisi di PoliS Lombardia sui dati Istat in merito all’inclusione degli studenti con disabilità. Il nodo docenti è cruciale, tanto che spesso le famiglie devono rivolgersi al Tar per ottenere le ore di sostegno necessarie per i propri figli: l’ultima sentenza del Tar di Brescia è di pochi giorni fa, per una scuola che aveva assegnato 14,45 ore di sostegno alla settimana invece delle 25 chieste dalla famiglia, in base al Piano educativo individualizzato. I dati relativi al’anno scolastico 2022-2023 mostrano come in Lombardia il 40,5% degli insegnanti per il sostegno risulta essere senza formazione specifica ma in Italia la media è del 29,6%. Va meglio sul fronte degli operatori specializzati che affiancano gli insegnanti di sostegno: in Lombardia sono in rapporto di 3,4 alunni per assistente, in Italia 4,4.

Sul fronte delle tecnologie, le scuole lombarde sono meglio attrezzate con postazioni informatiche adattate alle esigenze degli alunni con disabilità, ma la maggior parte delle scuole in Lombardia mette queste postazioni in laboratorio e nell’aula di sostegno e non in classe (solo il 48%), dove sarebbe meglio favorita l’inclusione. Sul fronte delle barriere all’accessibilità, nel 53% delle scuole lombarde sono presenti quelle fisiche, in progressivo miglioramento. Ferma, invece, la riduzione delle barriere per disabilità sensoriali: solo il 18% dispone di segnalazioni visive per studenti con sordità o ipoacusia, mentre le mappe a rilievo e i percorsi tattili, necessari a rendere gli spazi accessibili agli alunni con cecità sono solo nello 0,5% degli istituti.