Una gara di sci contro i tumori

Il commerciante Mario Sala ha scelto il suo sport preferito per sostenere la prevenzione

di Alessandro Crisafulli

Lo dice da commerciante. Può sembrare quasi un paradosso. Ma fa capire quanto la salute sia troppo più importante di tutto il resto. "Comprate un maglione o un paio di scarpe in meno, e investite quei soldi nella prevenzione, con controlli ed ecografie annuali". Mario Sala, 56 anni, è uno storico, conosciutissimo commerciante di Desio. Che a tre anni dalla diagnosi di tumore al pancreas, uno dei più aggressivi e complessi da estirpare, ha deciso di “celebrare” la ricorrenza con una manifestazione pubblica per sensibilizzare le persone sull’importanza del curarsi di se stessi, prima di doverlo fare attraverso medici, bisturi e medicinali. Ha scelto una gara di sci – la sua grande passione – ottenendo il via libera da Cancro Primo Aiuto di Monza, che organizza i Campionati italiani master, dal 4 al 6 febbraio, a Santa Caterina Valfurva. "Ci saranno almeno 250 iscritti - spiega Sala - io farò da apripista, insieme al dottor Nicolò Pecorelli, uno dei medici e luminari del San Raffaele di Milano che ha seguito la mia operazione e che devo ringraziare di cuore. Ho pensato a un momento per far conoscere questa malattia che è in crescita, con solo il 15-20% delle situazioni che è operabile. Tra l’altro colpisce a una età sempre più bassa". L’idea è nata da una analoga iniziativa svoltasi a Verona, "con un marciatore che dopo essere stato operato - racconta - ha deciso di organizzare una marcia per far conoscere la malattia e la storia". E il giorno prima della diagnosi, il commerciante desiano era proprio su una pista da sci: "Non avevo nulla, stavo bene, nessun sintomo. È fondamentale riuscire a scoprire il male prima che arrivino i segnali, pelle gialla, urine scure, dolori all’addome, perdita di peso. Per questo il mio consiglio, per tutti gli uomini e le donne sopra i 45 anni, è di fare una ecografia all’addome superiore. È troppo importante". Lui la faceva regolarmente, dopo lo spavento del 2002, quando dovette operarsi per le coliche al fegato.

"In questo senso sono stato fortunato perché spesso quando ci si accorge dei tumori è troppo tardi e rimane poco da fare". Una esperienza positiva la sua con la sanità, "è filato tutto liscio, ha funzionato tutto e anche nel pieno periodo del Covid i disagi sono stati veramente minimi". Quindi, il suo appello, accorato, rivolto a tutti: "Rinunciate a una serata in pizzeria, a un trattamento dall’estetista o a qualsiasi cosa superflua, ma non rinunciate mai a tenervi controllati". Un messaggio di grande umanità, lungimiranza e speranza.