Un pendolare speciale Da Firenze a Monza sognando lo scudetto di hockey in carrozzina

I viaggi a ostacoli di Stefano Righeschi in nome di una passione: la Serie A

Un pendolare speciale  Da Firenze a Monza  sognando lo scudetto  di hockey in carrozzina

Un pendolare speciale Da Firenze a Monza sognando lo scudetto di hockey in carrozzina

di Gianni Gresio

Vuole vincere qualcosa, possibilmente dalle tinte tricolori, e per raggiungere questo obiettivo sta facendo molti sacrifici. Stefano Righeschi, 45enne di Pontassieve in provincia di Firenze, fa infatti spesso rotta verso la Lombardia per partecipare agli allenamenti e per disputare le partite degli Sharks Monza, formazione vincitrice nel 2022 del titolo italiano di hockey in carrozzina. Stefano, impiegato comunale a Bagno a Ripoli, stava cercando una formazione ambiziosa e l’ha trovata.

Prima giocava con la Florenza in serie A2. "Ma volevo – spiega – fare il salto di qualità, vincere qualcosa. Volevo fare un’esperienza sportiva diversa". Per inseguire questo impegnativo traguardo, il giocatore toscano si sobbarca a ogni trasferta brianzola circa 700 chilometri tra andata e ritorno. Con la propria vettura parte da Pontassieve per andare alla stazione ferroviaria di Santa Maria Novella a Firenze. Qui prende il treno per Milano, poi cambia per Monza, dove trova ad attenderlo Sergio Borrella, dirigente degli Sharks. L’ultimo pezzo del tragitto è quello che porta alla palestra di via Silvio Pellico, dove la formazione biancorossa si allena e gioca gli incontri casalinghi. Quando c’è da pernottare in zona, Stefano è ospite del compagno di squadra Mario Di Gesaro. Il neo monzese, del resto, ha sempre avuto una vita piena. Suona il basso elettrico, a 30 anni ha conseguito il diploma di maturità artistica. Si è sposato e pure separato. Inoltre, dal 2017 ha un cuore nuovo. Un dettaglio trascurabile per il giocatore toscano. La scorsa annata Stefano è andato a Lignano a vedere le final four che hanno appunto assegnato a Monza il titolo italiano. Quest’anno andrà ancora a Lignano, ma non più da spettatore. Le partite per l’assegnazione del titolo non si limiterà a guardarle, ma le vivrà da giocatore in presa diretta con la formazione allenata da Max Della Torre. Nell’incontro con i Warriors Sabbioneta, perso per 11 a 8, ha realizzato cinque reti.

"Da subito – spiega Righeschi – mi è piaciuto l’ambiente, ho apprezzato l’aspetto umano. Non riesco a prendere parte a tutti gli allenamenti, ma la volontà è sempre quella di parteciparvi. All’inizio questa per me è stata una scommessa, adesso posso dire che è una scommessa vinta. E il fatto che faccia parte degli Sharks e che giochi con loro, per me è già una vittoria. Ma io non desidero essere protagonista. Se rimango in panchina perché in pista c’è uno che sta facendo meglio di me, sono il primo a essere contento".