BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Strade, precedenza alla sicurezza. Dalla Provinciale alla Bananina. Il pericolo viaggia all’ora di punta

La mappa degli incidenti: in città uno schianto ogni tre giorni, soprattutto per mancato rispetto dei cartelli

Strade, precedenza alla sicurezza. Dalla Provinciale alla Bananina. Il pericolo viaggia all’ora di punta

Strade, precedenza alla sicurezza. Dalla Provinciale alla Bananina. Il pericolo viaggia all’ora di punta

Auto e camion sfrecciano a tutte le ore, non stupisce che nessun’altra strada a Vimercate riesca a scalfire il triste primato di arteria più pericolosa da anni detenuto dalla Sp 45, la provinciale per Villasanta. Anche nel 2023 è stato l’asse con più incidenti. Forse solo la rotonda in arrivo cambierà la situazione. Per ora resta saldamente sul podio non proprio invidiabile. Seguono altre due strade infernali per i pendolari, la Bananina, variante della Monza-Trezzo, e via Trieste. Ma il grosso, due terzi dei 115 incidenti totali dell’anno scorso in città, si è consumato nel centro abitato. Il report del comandante della polizia locale Vittorio De Biase conferma che gli investimenti sulle Zone 30, a dispetto delle polemiche di queste ore, e sulla sicurezza più in generale, hanno dato i loro frutti: a Vimercate c’è una collisione ogni tre giorni, ma nessuna, per fortuna, è finita con un morto (nel 2022 c’era stato un solo lutto per un motociclista).

La lotta agli scontri più gravi funziona e le statistiche aiutano a mettere a fuoco gli interventi futuri: la maggior parte dei sinistri è concentrata nei mesi estivi, maglia nera a luglio, agosto e settembre, mentre l’orario più critico è il rientro dal lavoro, "quando gli automobilisti sono più stanchi". Per 50 volte è finito tutto con danni alle macchine o alle moto, in 64 casi invece ci sono stati feriti, coinvolte in tutto 264 persone (dieci in più del 2022), 73 delle quali con strascichi. Sotto accusa, le precedenze non rispettate, con il 27,83% è la causa più frequente di urto, tallonata dal tamponamento (26%). Otto i pedoni investiti "un dato non trascurabile – sottolinea De Biase –, anche se in diminuzione: due anni fa erano stati 11. Sempre troppi". Fra i veicoli protagonisti al primo posto c’è l’automobile, ma in classifica entrano i monopattini elettrici, non era mai successo prima, tre per l’esattezza.

I numeri accendono i riflettori su progetti per limitare ulteriormente i danni. "Anche se gli incidenti sono in calo, i dati ci dicono che dobbiamo tenere alta la guardia su pedoni e ciclisti, seconda categoria più coinvolta negli scontri dopo la macchina – dice il sindaco Francesco Cereda –. Per questa ragione soprattutto all’interno del centro abitato è importante affiancare agli interventi già previsti lo sviluppo di zone a bassa velocità che riducono l’aggressività del traffico a favore di una maggior tutela di chiunque sia in strada". Un campo sul quale la giunta ha sempre puntato sia in termini di formazione, gli agenti hanno partecipato a un percorso organizzato dalla Regione per il quale il Comune ha stanziato 147mila euro, sia di restrizioni già in vigore. I quartieri dove non si può schiacciare sull’acceleratore sono in aumento.