Solaro (Monza Brianza), 23 novembre 2019 - Sono arrivati i segretari nazionali di Fiom, Fim e Uilm ieri nella fabbrica Elecrtolux di Solaro per incontrare i lavoratori e fare il punto della situazione sul futuro dello stabilimento di lavastoviglie su cui pende il rischio di una dichiarazione di 160 esuberi. C’è un appuntamento che è stato fissato per il prossimo 12 dicembre al Mise, nel quale dovrà essere formalizzata la proroga del contratto di solidarietà con il quale i 660 dipendenti rimasti fanno i conti fin dal 2014.
«Il clima qui è di forte preoccupazione, anche se ci sono segnali importanti da parte dell’azienda sul fronte degli investimenti e come sindacati abbiamo fatto passi importanti per ottenere le proroghe degli ammortizzatori sociali, evitando situazioni peggiori», dice Rosy Cuomo, delegata rsu Fiom Cgil. Ieri per le assemblee in fabbrica, ad affiancare i delegati locali c’erano Michela Spera, della segreteria nazionale Fiom Cgil, Alessandra Damiani della segreteria nazionale Fim Cisl e Gianluca Ficco della segreteria nazionale Uilm Uil.
«A fronte di una situazione generale del gruppo Electrolux che offre segnali di ripresa importanti, lo stabilimento di Solaro è il sito produttivo con maggiori difficoltà, per il quale è necessario tenere alta l’attenzione e lavorare su più fronti per salvaguardare l’occupazione», ha dichiarato Ficco. Già nella scorsa settimana, i sindacati hanno raggiunto un accordo con il settore delle politiche attive per il lavoro di Regione Lombardia, che avvierà una serie di percorsi di formazione e riqualificazione dei lavoratori che nei prossimi mesi decideranno autonomamente di lasciare la fabbrica, probabilmente con il rilancio degli incentivi proposti dall’azienda, come avvenuto fino a metà di quest’anno.
«Il problema principale resta quello del calo dei volumi di produzione e anche per il 2020 siamo ben lontani da quanto pianificato nel 2014», continua Ficco. «Il segnale positivo è l’intenzione dichiarata dell’azienda di investire in maniera significativa su Solaro, 56 milioni di euro, per l’avvio di una nuova piattaforma di produzione che però potrà andare a regime solo nel 2021 e noi vigileremo attentamente sul rispetto di questi impegni», conclude Ficco. «La svolta può arrivare solo dalla ripresa del mercato, per un prodotto, la lavastoviglie, che ormai siamo rimasti gli unici a realizzare in Italia, perché tutti gli altri gruppi hanno trasferito le produzioni all’esterno», aggiunge Rosy Cuomo. Intanto, ai lavoratori dello stabilimento di Corso Europa ieri è stata sottoposta la bozza per la contrattazione di secondo livello del gruppo che i sindacati vogliono rinnovare visti i buoni risultati del gruppo. © RIPRODUZIONE RISERVATA