Rapina al supermercato Eurospin di Barlassina: incastrati dalle scarpe, quattro arresti

La banda è stata tradita da uno dei complici: non aveva buttato le calzature usate durante il colpo. Con loro anche una donna

Barlassina (Monza e Brianza), 28 dicembre 2022 - I carabinieri della Compagnia di Seregno hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Monza, su proposta della locale Procura della Repubblica, nei confronti dei componenti di un gruppo criminale composto da tre uomini di 45, 40 e 39 anni di età e una 42enne, tutti residenti a Mariano Comense, che in concorso tra loro e al fine di trarne profitto, lo scorso 15 settembre, armati di coltello, avevano messo in atto una rapina in un supermercato a Barlassina.

Il piano

L’ordinanza è arrivata in seguito al termine di una complessa attività di indagine iniziata dalla Sezione Operativa dei carabinieri di Seregno - coordinati dal Tenente Colonnello Emanuele Amorosi - subito dopo la commissione dei fatti e ha permesso di ricostruire che quel giorno gli indagati, dopo essersi portati a bordo di una Fiat Punto di colore bianco dinanzi al supermercato Eurospin di Barlassina, mentre due di loro – il 40enne e la 42enne – rimanevano nel mezzo per garantire la via di fuga, gli altri due erano entrati nel supermercato simulando di essere dei clienti.

La fuga

Poi, dopo aver fatto un giro tra le corsie, si erano avvicinati alle casse e, armati di coltello, avevano intimato alla cassiera di consegnare loro l’incasso per poi, subito dopo, uscire, risalire in macchina e fuggire insieme ai complici nonostante il tempestivo arrivo di una pattuglia. In seguito, grazie alle molteplici testimonianze, alle immagini estrapolate dalle telecamere di videosorveglianza, ai sistemi di lettura targhe e alla localizzazione delle celle telefoniche a cui si sono agganciate le utenze in uso agli indagati, è stato possibile collocarli tutti e quattro sul luogo del reato contestato ed individuarne i compiti.

Le intercettazioni

Particolarmente rilevanti le ambientali intercettate dopo la perquisizione: "Hai sentito cosa ti ha detto lo sbirro: 'Grazie delle scarpe!' …le dovevi buttare, tu le dovevi buttare!”. Infine, la perquisizione che i carabinieri hanno effettuato a casa degli indagati ha permesso di trovare alcuni degli indumenti utilizzati durante il colpo, circostanze che hanno poi trovato riscontro anche nelle intercettazioni ambientali captate dai carabinieri nel corso di una le quali il 40enne aveva rimproverato al 39enne di non aver buttato le scarpe.

Gli arresti

Il Gip di Monza, alla stregua delle evidenze di indagine emerse ha ritenuto che a carico di tutti gli indagati sussista un quadro indiziario grave e univoco, tale da configurare, allo stato degli atti, la sussistenza del requisito dei gravi indizi di colpevolezza. Pertanto, ritenendo poi che ricorrano gravi, intense e specifiche esigenze cautelari e, in particolare, quelle inerenti al pericolo di reiterazione del reato, il giudice ha emesso l’ordinanza cautelare nei confronti di tutti gli indagati che sono stati rispettivamente il 39enne e il 40enne associati presso la casa circondariale di Monza, il 45enne e la 42enne posti agli arresti domiciliari nelle loro case.