Monza, aggredito dopo un rimprovero sul treno: chiesti due anni per tre giovani

A salvare l’uomo dall’aggressione era stato un poliziotto fuori servizio

Un treno della Milano-Lecco

Un treno della Milano-Lecco

Monza, 9 febbraio 2019 - Chiesta la condanna a 2 anni per i tre giovani arrestati per avere picchiato sul treno un 55enne che li aveva rimproverati. È la pena ritenuta giusta dalla pubblica accusa al processo con il rito abbreviato davanti al giudice del Tribunale di Monza Alessandro Rossato che vede imputati di lesioni personali volontarie gravi un 18enne di Torino (con precedenti per maltrattamenti in famiglia e senza fissa dimora), un 23enne di Lesmo (anche lui senza fissa dimora) e un 25enne di Brugherio. I tre ragazzi erano stati arrestati dagli agenti della Polizia di Stato per aver picchiato un uomo di 55 anni che li aveva invitati a ricomporsi a bordo di un convoglio regionale Lecco-Milano Porta Garibaldi mentre entrava in stazione a Monza, fratturandogli l’orbita oculare sinistra e uno zigomo.

A salvare l’uomo dall’aggressione era stato un poliziotto fuori servizio che, grazie al suo eroico intervento, ha ricevuto un encomio. Una ragazza 21enne e un coetaneo romeno, che erano insieme al terzetto, anche in compagnia di un cane pastore tedesco, erano invece stati denunciati a piede libero. La vittima, che non si è costituita parte civile al dibattimento, è stata sottoposta a un intervento chirurgico al volto. Al processo per direttissima al Tribunale di Monza, che era stato rinviato per un termine chiesto e ottenuto dai difensori degli imputati, il giudice ha scarcerato il 25enne di Brugherio, su richiesta del suo difensore, l’avvocato Fabio Fontanesi, che ha portato in aula i genitori del ragazzo, l’unico ad avere una casa e ancora rapporti con la famiglia, che si è detta disposta ad accoglierlo agli arresti domiciliari dove il giovane si trova tuttora.

Una riduzione della misura di custodia cautelare non prospettabile per gli altri due imputati, difesi dall’avvocato Davide Ventrella: entrambi non hanno una dimora stabile e il 18enne risulta anche pregiudicato. Secondo la ricostruzione dei fatti, il 55enne, in compagnia della moglie, ha rimproverato il gruppo di giovani che, sdraiati, occupavano intere file di sedili, nonostante il treno fosse strapieno di pendolari.

Di tutta risposta i tre arrestati gli si sono scagliati contro, aizzati dagli altri due, colpendolo più volte al volto. L’aggressione ha scatenato il panico sulla carrozza, con gli altri passeggeri che spingevano per uscire. L’unico ad avere sin da subito ammesso di avere sferrato al 55enne un solo pugno al volto è stato il 18enne torinese, per cui la difesa ha chiesto il minimo della pena possibile.

IL 23enne e il 25enne sostengono invece di non avere colpito il 55enne, né di averlo tenuto bloccato, come prospettato dalla pubblica accusa. Ma di avere soltanto partecipato alla discussione iniziale con la vittima, senza però poi muovere un dito contro di lui. Per loro due gli avvocati hanno chiesto l’assoluzione dall’accusa di lesioni personali. Il processo è stato rinviato all’1 marzo per la sentenza.

stefania.totaro@ilgiorno.net

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