“Peso positivo” e disturbi alimentari

Al Servizio del San Gerardo approdano 90-100 pazienti ogni anno, appuntamento a teatro con gli esperti

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di Cristina Bertolini

Al Servizio per i Disturbi del comportamento alimentazione (Dca) della Neuropsichiatria Infantile e dell’adolescenza del San Gerardo approdano 90-100 nuovi pazientianno, per un volume di oltre 3 mila accessi complessivi, fra day hospital, ambulatorio e ricoveri.

Anoressia e bulimia sono la seconda causa di morte tra i giovani dai 12 ai 25 anni, aggravati dall’inizio della pandemia Covid19 di ben il 30%.

Per questo il progetto "Peso Positivo" presenta il progetto ricolto a famiglie e operatori del settore: "Parole un momento di incontro e confronto sui disturbi del comportamento alimentare".

Appuntamento domani alle 21, al Teatro Triante (via Duca d’Aosta) con la professoressa Renata Nacinovich, responsabile della Clinica di Neuropsichiatria infantile dell’Asst Monza, insieme alla collega del San Raffaele Anna Ogliari, e Stefano Erzegovesi (psicologo nutrizionista).

"Peso Positivo" è un progetto realizzato dal Fondo Famiglia Peppino Fumagalli, depositato presso la Fondazione della Comunità di Monza e Brianza.

Già attivo nel contesto dei Dca con "Le emozioni nel piatto" dedicato alle scuole, Peso Positivo vuole approcciare il tema in maniera colloquiale e diretta, rivolgendosi ai genitori e futuri genitori, per sradicare le false informazioni a proposito di alimentazione sana e regimi dietetici, nei luoghi in cui proliferano, cioè i social media.

Per questo Giulia e Beatrice due amiche che hanno conosciuto molto da vicino questo argomento, ne parlano su un profilo Instagram peso_positivo, con un team di esperte che le guidano nella realizzazione di contenuti corretti e completi.

Questa sera usciranno dal web per invitare la comunità di Monza al dibattito. Intererrà anche un genitore di una paziente affetta da Dca.

I disturbi alimentari, come ricorda la dottoressa Nacinovich, sono comuni nella popolazione generale e di sempre maggior riscontro nella pratica clinica ospedaliera e territoriale. Affliggono, in larga parte, ragazze adolescenti o giovani adulte, ma possono interessare anche i maschi e soggetti di età diverse (in particolare nelle fasce 14-18 anni e 30-40 anni).

Fra gli interventi Letizia Caccavale (presidente del Consiglio pari opportunità Regione Lombardia) e Simona Sironi (vice presidente commissione ll Sanità e Politiche sociali).