Pedemontana, gli ambientalisti: "I sindaci scendano in campo"

L’assemblea fissata in Provincia sul megacantiere in arrivo slitta fra le polemiche Appello ad aprire il confronto

Lavori per la Pedemontana

Lavori per la Pedemontana

Monza, 6 febbraio 2022 - Salta l’assemblea dei sindaci su Pedemontana e scoppia il caso politico. Ad aprire il fuoco è il centrosinistra. "Avevamo chiesto un’assemblea dei sindaci - ricorda Vincenzo Di Paolo, capogruppo in Consiglio provinciale per il gruppo Brianza Rete Comune - per dare voce ai Comuni e approfondire la questione insieme a tutti i soggetti istituzionali, nel tentativo di sviluppare una strategia comune per la tutela del nostro territorio. Il Presidente aveva accolto la proposta e si era impegnato a convocare l’Assemblea, invitando i vertici della società Pedemontana".

Ma dopo settimane , in assenza di conferme di partecipazione da parte della Regione e di Autostrada Pedemontana Lombarda (Apl), l’assemblea è stata rinviata a data da destinarsi. "Sembra che i referenti della società abbiano chiesto il permesso all’assessora Claudia Terzi (Infrastrutture, ndr) per partecipare e che lei non abbia ancora dato una risposta" spiega Di Paolo. "Inaccettabile che l’atteggiamento dei vertici regionali generi ritardi e rinvii, di fatto bloccando l’attività politica delle istituzioni che rappresentano i cittadini", rincara Pietro Virtuani, segretario provinciale del Pd, sottolineando come il confronto sul cantiere in arrivo in Brianza sia " non più rinviabile". All’attacco anche gli ambientalisti, che chiedono ai sindaci di muoversi comunque.

"Stiamo assistendo ad un balletto di dichiarazioni, con Regione e società Apl che con giustificazioni surreali si sono sfilate, provocandone un rinvio a data da destinarsi, dalla partecipazione alla annunciata assemblea dei sindaci che il Presidente della Provincia aveva convocato - scrivono -. Eppure l’unico soggetto a cui spettano le decisioni su Pedemontana è quello politico ed è rappresentato dalla Regione e dai ministeri. Si prenda atto di questo e, se si vuol realmente il bene dei territori che si rappresentano, se si vuol veramente far valere le proprie posizioni, i sindaci si trovino attorno ad un tavolo, anche attraverso un’iniziativa propria ed autonoma, avanzando richieste condivise a Regione Lombardia. Si confrontino finalmente le differenti posizioni e si decidano azioni comuni".