Furti, vandalismi e danni a raffica. Il parroco: basta, chiudo la chiesa

Briosco, da fine dicembre a oggi quattro incursioni. Don Riccardo Castelli: "Una decisione sofferta"

Sofferta la decisione di don Riccardo Castelli

Sofferta la decisione di don Riccardo Castelli

Briosco (Monza) - Furti e vandalismi a raffica, la chiesa chiude. Accade in un piccolo comune di seimila anime, diviso in tre parrocchie, Briosco. Don Riccardo Castelli è stato costretto dalle continue incursioni nella parrocchia della frazione di Capriano a ricorrere alla drastica soluzione. "Sono davvero demoralizzato per il poco rispetto e la disumanizzazione nei confronti della sacralità dei luoghi di culto – commenta –. È stata una decisione sofferta. La chiesa è al di fuori dall’abitato e quindi, forse, è un facile bersaglio per i ladri. Dalla fine di dicembre a oggi abbiamo già subito 4 episodi di furti con atti vandalici. Terrò aperta la chiesa solo quando sarò presente per celebrare la messa. Sarà così finché non arriveranno e saranno installate le telecamere. Forse tra una settimana".

La serie di incursioni ha avuto inizio l’ultima domenica di dicembre con la sparizione delle offerte dei fedeli (250 euro), indicato come sospetto un uomo di mezza età. A fine gennaio sono spariti schermo e strumenti usati dai coristi, due i blitz a febbraio, il 12 sono spariti pure i fiori portati alla Madonna, il 26 i cuscini delle panche del coro e l’amplificatore peraltro ritrovato in un fossato lungo la strada che porta a Veduggio. Forse lo stesso tizio ma con complici ha sottratto lo schermo utilizzato dai coristi e i loro strumenti. Una serie di elementi che mal si concilia con l’azione di qualcuno disperato che agisce per fame. I carabinieri di Giussano e Besana hanno raccolto l’identikit di un possibile ladro e stanno indagando. "Anche nelle parrocchie di Briosco e Fornaci abbiamo intenzione di istallare le telecamere all’interno e speriamo nell’aiuto dell’amministrazione per l’esterno delle tre parrocchie. Il periodo è già difficile a causa della pandemia che è durata molto e le casse piangono anche per pagare il salasso bollette".

La difficoltà è diffusa. "Questi episodi sono un bruttissimo segnale per i giovani e la nostra situazione non è un’eccezione. Anche i sacerdoti di altri comuni sono alle prese con queste difficoltà soprattutto nei rapporti umani, la gente è sempre più intollerante e dopo il Covid la situazione è diventata esplosiva". Un problema anche di energie. Ad aiutare don Riccardo restano solo due anziani sacerdoti, di 92 e 80 anni. "Per fortuna ci sono i parrocchiani che aiutano e contribuiscono nei piccoli lavori. Stiamo in piedi solo grazie a loro". Perché il problema è anche economico, suggerisce il parroco. "Chiudere la chiesa è stata una decisione drastica, significa anche rinunciare alle offerte tanto preziose per noi. Ma la chiesa è troppo isolata, non c’erano alternative".