Giallo di Ornago: madre e figlia ancora in obitorio, l'angoscia di Paolino Villa

A tre mesi dalla morte ancora mancano le carte per archiviare l'ingiusto sospetto nei confronti del parente e seppellire le due donne

La casa di Ornago dove erano state trovate le due donne morte

La casa di Ornago dove erano state trovate le due donne morte

Ornago (Monza e Brianza), 4 maggio 2018 - Madre e figlia uccise non dal loro parente, ma dalle lungaggini della burocrazia che, a 3 mesi dalla loro morte, le lascia ancora chiuse in una cella frigorifera dell’istituto di medicina legale. Nessuna degna sepoltura ancora per Amalia e la figlia Marinella, trovate senza vita, morte da qualche giorno, il 10 febbraio scorso nell’appartamento di Ornago che condividevano con Paolo Villa, 75enne, fratello e zio delle defunte, di fatto ancora indagato di duplice omicidio (anche se nel frattempo scarcerato).

Le autopsie eseguite sui corpi delle due donne hanno infatti rivelato che sono morte per cause naturali (la madre per infarto e la figlia per una forte emorragia causata da una ferita al piede dovuta al diabete), ma la perizia autoptica, sebbene i termini concessi siano già scaduti, non è stata ancora consegnata alla Procura di Monza dai consulenti, che attendono gli esiti di alcuni accertamenti istologici e tossicologici per capire se le donne avessero assunto qualche sostanza sospetta e chi delle due è morta per prima. Gli ultimi dati per chiudere il cerchio delle indagini e permettere alla pm Emma Gambardella di chiedere l’archiviazione per il pensionato dall’infamante accusa di omicidio. Fino ad allora il destino di madre e figlia è quello di restare nelle celle frigorifere, in attesa del nulla osta per la sepoltura.

"Paolo Villa chiede tutti i giorni quando si potrà fare il funerale ad Amalia e Marinella" dichiara l’avvocato Cristina Biella, che segue le sorti del pensionato per conto dei suoi cugini, unici parenti a lui rimasti e che, insieme al legale penale Maura Traverso, è riuscita a trovare un posto per il 75enne della residenza per anziani di Ornago, paese dove Paolino è conosciuto ed apprezzato per il suo passato di assessore e volontario. "Ma questo non è l’unico problema che stiamo affrontando" aggiunge. La burocrazia, infatti, quando ci si mette, può davvero diventare un ostacolo grosso quanto una montagna. "Siamo in debito sul pagamento delle rette della residenza per anziani - spiega l’avvocato Biella - perché la pensione di Paolo Villa non basta e i conti correnti sono bloccati, la casa ancora sotto sequestro e non si può neanche affrontare la successione dei beni in quanto, finché non avremo una data e un orario indicativi dei decessi, non si possono rilasciare i certificati di morte. E serve anche sapere se è morta prima la madre o la figlia per affrontare la trafila delle successioni ereditarie di cui risulta beneficiario. Neanche i funerali teoricamente potremmo pagare ma fortunatamente abbiamo trovato un’agenzia di pompe funebri che sarebbe disposta a venirci incontro".