No alle palazzine nel verde in cambio della nuova caserma

Il Comitato a difesa del parco contro l’accordo tra Comune e la società Arco Immobiliare

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di Antonio Caccamo

Due delibere da cancellare quelle che riguardano la costruzione della nuova caserma dei Carabinieri. Almeno secondo il Comitato a difesa del parco pubblico di via Grandi che ha fatto opposizione ai due atti, scrivendo alla giunta comunale e al segretario comunale. E’ il preludio a ricorsi legali. Della richiesta è stato informato Pietro Foroni, l’assessore regionale al Territorio. A far discutere l’Accordo di programma tra il Comune e la società Arco Immobiliare per la costruire 3 palazzine residenziali e la nuova caserma dei carabinieri, quest’ultima a costo zero per le casse pubbliche.

Un progetto contestatissimo nel paese brianzolo perché farebbe sparire una collinetta usata come spazio verde di quartier. La Regione 3 anni fa non ha approvato l’Accordo di programma. La giunta di Arcore però il 25 marzo ha riportato in aula il progetto modificato approvato dalla maggioranza di centrosinistra. Secondo Roberto Sala, uno del Comitato "Ambedue le delibere, del 2021 e del 2018, risultano essere state approvate dopo che la Regione Lombardia, con posta certificata aveva comunicato al sindaco di Arcore di non voler procedere essendo venute meno le condizioni di interesse pubblico. Avevano scoperto che l’area era stata riqualificata con soldi pubblici e perfettamente utilizzata dai cittadini".

Da qui la richiesta al Consiglio Comunale "di annullare in autotutela" le due delibere "non avendo determinato ancora alcun effetto giuridico". Il comitato cittadino ha depositato in Comune anche la richiesta di un referendum per fermare un’operazione da 15 milioni di euro.

"Ci permette di costruire la nuova caserma, come richiesto dall’Arma", ha detto l’assessore all’Urbanistica Roberto Mollica Bisci (nella foto). "Avremo piste ciclabili, la nuova illuminazione mentre l’area pubblica passa da 7500 a 13 mila metri quadri. Lo spazio verde resta invariato. Non c’è consumo di suolo".

Secondo il Comitato però "la maggioranza ha giocato la carta della disperazione per cercare di cementificare il parco di via Grandi prima della scadenza del mandato e le nuove elezioni. Presenterà alla Regione, a cui spetta l’ultima parola, un nuovo parere dei propri legali e si prepara "a ricorrere al giudizio della giustizia amministrativa".