MONICA GUZZI
Cronaca

L’ente che si è reinventato. Dai concorsi ai cantieri: la rivincita “gentile“ della Provincia leggera

Cinquemila persone esaminate per conto dei comuni, 39 milioni nell’edilizia scolastica. Dalla sede di via Grigna si è andati oltre la riforma. Santambrogio: "Il segreto è guardare avanti".

Cinquemila persone esaminate per conto dei comuni, 39 milioni nell’edilizia scolastica. Dalla sede di via Grigna si è andati oltre la riforma. Santambrogio: "Il segreto è guardare avanti".

Cinquemila persone esaminate per conto dei comuni, 39 milioni nell’edilizia scolastica. Dalla sede di via Grigna si è andati oltre la riforma. Santambrogio: "Il segreto è guardare avanti".

Cinquemila persone esaminate e 22 concorsi, formazione per un centinaio di nuovi amministratori e per una cinquantina di dipendenti pubblici. E poi 39 milioni di euro da gestire - tra fondi del Pnrr e risorse proprie - per i cantieri delle scuole, oltre alle nuove strade e al monitoraggio dello stato di salute (compresi interventi per la messa in sicurezza) di 91 ponti. Sono numeri straordinari, quelli della Provincia di Monza e Brianza, che nel 2024 ha compiuto 20 anni.

"Un anno intenso e durissimo perché il paventato taglio del 25% del personale, poi per fortuna ritirato, ci ha costretti a correre e a fare una marea di concorsi per assumere in tempo utile", spiega il presidente della Provincia, Luca Santambrogio (nella foto).

Presidente, parliamo dei servizi offerti ai Comuni. I numeri sono in crescita.

"La stazione unica appaltante e la centrale unica dei concorsi sono i servizi più belli. Oggi alla “Sua“ di Monza e Brianza aderiscono 106 enti. Quest’anno sono state aggiudicate 207 gare per un importo di 399 milioni, oltre a 28 gare di Pnrr per 18 milioni e mezzo. Alla centrale unica aderiscono 50 enti. Quest’anno abbiamo aggiunto l’alta formazione, abbiamo fatto un corso per i nuovi amministratori comunali con un centinaio di iscritti. Ci sono sempre più amministratori nuovi che non hanno un’esperienza di partito alle spalle. Ci stiamo specializzando molto su questi servizi".

Una Provincia che, appena istituita nel 2004, ha dovuto cambiare pelle. Come è andata in questi vent’anni?

"Siamo portati a guardare al passato, ma bisogna soprattutto guardare al futuro: in questi anni abbiamo creato una Provincia che offrisse servizi ai comuni senza rinunciare a occuparsi del territorio, di pianificazione, edilizia scolastica, strade. Abbiamo gestito le deleghe che ci sono rimaste dopo la riforma che ha trasformato le province in enti di secondo livello. E la Regione ci ha lasciato le deleghe a lavoro, marketing territoriale, cultura e turismo. Certo, l’idea è quella di mantenere questa nuova mission di servizi rivolti ai comuni e poter gestire risorse proprie, oltre a tornare all’elezione diretta da parte dei cittadini. La legge nazionale deve chiarire quali sono le competenze e le risorse".

Parliamo dunque di risorse, ci sono campanelli d’allarme?

"Penso che non sia più possibile legare le entrate all’imposta provinciale di trascrizione: se il mercato dell’auto si blocca, noi andiamo in crisi".

Un altro campanello riguarda la cultura: Monza e Brianza sono ultime per risorse investite. Cosa fare?

"Stando alle classifiche la Brianza è uno dei migliori posti dove vivere, ma è ultima in cultura. Ciò significa che anche la Provincia deve allargare il proprio campo. Abbiamo una manifestazione di successo come Ville Aperte, con 80mila partecipanti nelle due edizioni d’autunno e primavera, ma dobbiamo fare di più, per esempio ospitando più eventi in Villa Reale, dove dal 2023 la Provincia è rientrata come socio all’interno del consorzio di gestione. Abbiamo iniziato con la mostra degli acquarellisti, ora pensiamo alla musica nelle ville di delizia. Tra i comuni deve nascere una sinergia".

All’orizzonte ci sono temi impegnativi. Dalla corsa a chiudere i cantieri del Pnrr alla sfida dello sviluppo sul territorio, col piano di coordinamento e un ’opera di grande impatto come Pedemontana. Come intende muoversi?

"Sul tema Pedemontana sono impegnati quotidianamente un dirigente e due funzionari, che seguono la cantierizzazione. Ora stiamo analizzando quali modifiche apportare allo schema presentato dalla società Pedelombarda, che realizzerà l’opera. In quest’attività siamo supportati dal Centro studi Pim, cui si sono affidati i comuni della tratta B2. Chiediamo che le richieste dei comuni vengano assecondate perché i cantieri porteranno problemi alla viabilità locale. Occorre quindi anticipare quelle opere che aiuteranno i comuni a reggere l’impatto locale del cantiere".

Le prossime scadenze?

"Concludere tutti i cantieri scolastici finanziati dal Pnrr entro la scadenza del marzo 2026, interventi che interessano il 62% degli edifici scolastici in Brianza, e portare avanti il nuovo piano territoriale di coordinamento, dove alcuni comuni suggeriscono di irrigidire ulteriormente le norme contro il consumo di suolo. Sul versante del cemento siamo in una situazione di non ritorno".

E poi?

"A questo territorio serve identità. Il tema della Camera di commercio è fondamentale. La sciagurata idea di eliminarla sull’onda della riforma che ha alleggerito le province dopo soli 3 anni di lavoro ci ha privato di un interlocutore privilegiato. Sarebbe stata importantissima nella creazione di un’identità in una terra così plasmata dal lavoro. Auspico il suo ritorno in Brianza".