Le residenze dei clochard Indirizzi finti o municipi

Tutti gli enti locali dovrebbero assegnarla, ma solo i grandi centri si adeguano

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A Brescia è Santa Maria del mare numero 3, a Bergamo via Madre Teresa di Calcutta, a Sondrio via Perego. Sono alcune delle 33 vie fittizie (di cui 9 di altrettanti municipi di Milano) presenti nelle città lombarde, di cui fio.PSD ha pubblicato per la prima volta un elenco di quelle attive nei medi e grandi centri. La Circolare Istat 291992 ha stabilito, infatti, che se la persona senza dimora, infatti, non ha un recapito o un vero e proprio domicilio nel Comune, ma elegge domicilio per avere iscrizione anagrafica, l’Ufficio anagrafe deve assegnare la residenza in una via fittizia, anche non esistente, con un numero civico dispari. Alcuni Comuni indicano la sede del municipio, come accade, ad esempio, a Como, mentre altri hanno individuato delle soluzioni fittizie. A Brescia, ad esempio, la via degli invisibili è, appunto, Santa Maria del mare, sotto il cavalcavia Kennedy, che deve il suo nome dalla città francese (Saintes Maries de la Mer) dove ogni anno si tiene la festa dei gitani, che arrivano da tutta tutta Europa. Tutti i Comuni dovrebbero averla, ma in realtà sono soprattutto i più grandi ad adoperarsi per istituirla con delibera di giunta.

Pur essendo fittizia, la residenza ha infatti comunque valore giuridico. Come spiega fio.PSD (che mette a disposizione delle amministrazioni anche una bozza di delibera), una recente sentenza del Consiglio di Stato conferma che la residenza fittizia non è una residenza minore, perché chi vi “risiede“ gode di tutti i diritti di cui possono godere le persone che risiedono in una via che esiste; ad esempio,non impedisce di poter rinnovare o chiedere il permesso di soggiorno. F.P.