L’avvocato Della Valle: "Vinciamo in Appello"

Tanta delusione fra i tifosi dopo la sonfitta del Monza e la serie A mancata. Il capo degli ultras: "Siamo abituati a rialzarci, ora tocca anche ai giocatori"

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di Dario Crippa

"Che dire? Da avvocato non posso che augurarmi a questo punto che si vinca in Appello". Raffaele Della Valle, principe del Foro, penalista con centinaia di cause alle spalle, è una delle persone più deluse per la serie A mancata a Perugia dal “suo” Monza. A 82 anni, una fede calcistica che dura da quando di anni ne aveva 7, l’ultima gara di campionato con i biancorossi secondi in classifica e a un passo dalla storica promozione in serie A... era più che una speranza. E invece, "abbiamo giocato male... intanto sentivo che la Cremonese vinceva a Como e le cose si mettevano ancora peggio". Della Valle ha visto la gara dal salotto di casa sua. In trasferta non se la sentiva di andare, "al mattino mi sono operato agli occhi (cataratta), ma ho chiesto al primario assicurazioni: dovevo riuscire a vedere la partita. E me l’ha garantito: dopo l’intervento in ospedale, peraltro, è partito lui stesso per Perugia!". "Abbiamo avuto troppa paura - l’analisi -, la notte scorsa non riuscivo più ad addormentarmi a pensarci". Della Valle era anche allo spareggio di Bologna di 43 anni fa, quando la A sfumò col Pescara. "Ma allora - avverte - da Pescara vennero 30mila tifosi, contro gli appena mille giunti dalla Brianza… Stavolta non era così, allo stadio di Perugia sembravamo la maggioranza, il clima era decisamente diverso". Al Curi c’erano quasi 3mila tifosi biancorossi. Quasi la metà dei presenti.

Ne sa qualcosa Fausto Marchetti, leader della Curva Davide Pieri, ancora senza voce dopo la partita: "Abbiamo cantato tutto il tempo, anche quando stavamo perdendo. Il clima era meraviglioso, allo stadio ci si abbracciava, da Monza sono venuti in tantissimi. Solo 700 dalla tifoseria organizzata. Peccato che la squadra non si sia dimostrata all’altezza". "Abbiamo fatto fatica - ammette -, l’entusiasmo da parte nostra era alle stelle, eravamo arrivati a Perugia (465 chilometri, ndr) con fatica, due dei nostri pullman, compreso quello su cui viaggiavo io, si sono rotti strada facendo ma sono stati riparati fortunosamente, un terzo non ci è mai arrivato… ma questa strada in salita alla fine sembrava dovesse essere premiata". E invece? "E invece gli Dei del calcio evidentemente volevano una prova aggiuntiva". Dopo anni di sofferenze, due fallimenti, i panini comprati dagli stessi ultras ai giocatori all’ennesimo sfondone societario, "siamo pronti a rialzarci un’altra volta. Ecco, spero che ai playoff i giocatori prendano esempio da quanto messo in campo ai nostri avversari, la società e i tifosi ce l’hanno messa tutta: ora tocca a loro". Tanta delusione, un rientro mesto in Brianza per i 12 pullman organizzati dai Monza club. Ma non tutti. C’è anche chi ha deciso di restare in Umbria l’altra notte.

Come spiega Maurizio Silva, del Monza Club Angelo Scotti: "Ieri siamo andati a Pisa (foto sotto) per i quarti di finale del campionato Primavera (il Monza ha vinto ed è volato in semifinale, ndr). I ragazzi sono il nostro futuro, e poi uno dei nostri soci è il padre di uno di loro… Certo, avremmo preferito andare a Pisa da vincitori, ma ci si rialzerà anche questa volta".