L’ordine degli architetti chiede all’amministrazione comunale di poter condividere il progetto di un ascensore disabili per l’Arengario e offre l’esperienza dei suoi soci nel settore. Lo scorso 28 dicembre la Giunta comunale ha approvato il documento di indirizzo alla progettazione (Dip) relativo all’abbattimento delle barriere architettoniche dell’Arengario, dando incarico al dirigente del servizio progettazioni del settore lavori pubblici per la redazione del progetto di fattibilità tecnico economica.
Il nuovo progetto, come fa osservare l’ordine degli architetti di Monza e Brianza, comporterà una trasformazione, se pur parziale, su un edificio simbolo della storia della città quale l’Arengario, l’antico palazzo comunale. Quindi l’ordine professionale ritiene che sia necessario condividere con i suoi esperti intenti e soluzioni per la realizzazione del nuovo ascensore che consentirà di raggiungere il salone al piano superiore anche a chi ha difficoltà motorie. L’ordine porta la voce di cittadini esperti dal punto di vista architettonico, estetico e di valorizzazione di un bene storico. Sul tema interviene la presidente dell’ordine Michela Locati, che fa notare come sia da un punto di vista strutturale sia estetico l’intervento del nuovo ascensore avrà una notevole valenza simbolica di impatto sul contesto urbano. Integrità e identità del monumento e percorsi storicamente consolidati sono aspetti da cui partire per condividere il progetto con le diverse professionalità, per arrivare a soddisfare l’obiettivo prefissato. "Auspichiamo che l’amministrazione accolga la proposta di istituire un tavolo di confronto – sottolinea la presidente Locati – volto all’approfondimento delle tematiche culturali e tecniche e alla raccolta di soluzioni di progetto, prima dell’affidamento dell’incarico esecutivo. Le commissioni lavori pubblici, cultura, urbanistica e territorio e tecnica e sostenibilità dell’ordine si renderanno disponibili per partecipare a un tavolo di confronto affinché il progetto di fattibilità elaborato dal settore lavori pubblici del Comune divenga tematica partecipata con la soprintendenza ai Beni culturali, con la commissione paesaggio del Comune e con l’ordine stesso, come peraltro espresso nel documento di indirizzo".
Cristina Bertolini