L’allarme: "Non c’è pappa per gatti" Raccolte benefiche ai minimi termini

Preoccupata Barbara Zizza, referente monzese di Leidaa: purtroppo le colonie di città sono in difficoltà

L’allarme: "Non c’è pappa per gatti"  Raccolte benefiche ai minimi termini

L’allarme: "Non c’è pappa per gatti" Raccolte benefiche ai minimi termini

di Barbara Apicella

I magazzini sono semivuoti (in alcuni casi sono proprio vuoti). Purtroppo la generosità non è più come un tempo e per le associazioni diventa sempre più difficile raccogliere pappe per cani e gatti. A sollevare il problema è Barbara Zizza, referente della Leidaa (Lega italiana difesa animali e ambiente) di Monza e Brianza. "Purtroppo non siamo più ai tempi pre covid - spiega -. All’epoca con la raccolta delle pappe riuscivamo a riempiere i magazzini ed eravamo in grado non solo di sostenere le necessità degli animali seguiti dall’associazione, ma anche di dare una mano alle realtà e ai volontari del Sud che ogni giorno devono sfamare anche i numerosi cani randagi che vivono per strada". Zizza ricorda una delle ultime giornate di raccolta pappa prima dell’emergenza sanitaria: in un sabato la brianzola e i volontari avevano raccolto quasi una tonnellata di cibo tra secco e umido per cani e per gatti. Una manna dal cielo che, ad oggi, appartiene soltanto al passato.

"Nell’ultima raccolta ho recuperato 84 kg comprensivi di alimenti per cani e gatti. Una quantità davvero piccola, soprattutto se si fa riferimento agli alimenti per i gatti. Non si può neppure pensare di lasciare un carrello con i volantini dove i clienti possono depositare le donazioni. Bisogna parlare con le persone, sensibilizzarle e spiegare il problema". Il problema riguarda soprattutto la raccolta di cibo per i mici delle colonie feline presenti sul territorio di Monza e Brianza. "La situazione sta diventando molto delicata. Scarseggiano soprattutto cibi per i gatti. Non nego che per dare una mano alle meravigliose persone che seguono le colonie metto mano al mio portafoglio. Vorrei fare di più, ma purtroppo ad oggi non riusciamo a rispondere a tutte le richieste di aiuto". Rispetto al periodo del lockdown le domande di aiuto non arrivano dalle famiglie di Monza e Brianza che non riescono a sostenere le spese alimentari (ma non solo); ma le richieste di aiuto arrivano per la gestione delle colonie e del sostegno alle piccole associazioni o volontari che in tutta Italia cercano di aiutare gli animali che vivono in mezzo alla strada.

"Per fortuna qui a Monza e in Brianza non viviamo il problema del randagismo. Le quantità maggiori di cibo servono ai rifugi. Non abbiamo volontari come in altre parti di Italia che ogni giorno portano da mangiare ai randagi. Ma stiamo iniziando a soffrire parecchio per il problema delle pappe dei gatti delle colonie. Cibo e acqua che vanno portati tutti i giorni. Ma le quantità di cibo che riuscivano a raccogliere pochi anni fa oggi, ormai, sono un miraggio. Comprendo le difficoltà del momento, e mi rattrista molto questa situazione soprattutto perché a rimetterci sono proprio i nostri animali".

Ma c’è un altro problema, in aumento, che preoccupa parecchio la referente locale della Leidaa. "Le richieste di cessione dei cani per difficoltà a sostenere le spese. Quando le riceviamo ci mettiamo subito a disposizione, malgrado la difficoltà del momento, a reperire le pappe, ma poi man mano che procede il colloquio con la famiglia emerge che il problema delle ristrettezze economiche è solo una scusa, e che in realtà si è già deciso di cedere il cane. Siamo molto preoccupati perché oggi è più che mai urgente sensibilizzare e formare la popolazione sul rispetto degli animali e su quello a cui si va incontro qundo si decide di adottarne uno"".