Il Comune di Brugherio taglia i contributi alla Fondazione Piseri, divenuta Ets. Da febbraio 2023, come spiega il sindaco Roberto Assi, la prestigiosa scuola di musica brugherese, fondata dal Comune nel 2006, ha comunicato all’allora sindaco Marco Troiano di aver cambiato ragione sociale da fondazione in Ets (Ente del terzo settore). In quanto tale ha la possibilità di partecipare a bandi di Fondazione Cariplo, ha diversi vantaggi fiscali e può godere del 5 per mille. Il rovescio della medaglia è che non può più percepire i fondi comunali e perde il diritto a godere di una sede di proprietà comunale, in comodato gratuito.
"Noi abbiamo scoperto il cambio di ragione sociale per caso, dopo le elezioni - fa osservare il sindaco - quindi non fa più parte del gruppo di beni dell’amministrazione pubblica, inserita nel bilancio consolidato. Perciò non possiamo più erogare il finanziamento fisso di 175mila euro all’anno che veniva erogato finora. Quindi abbiamo cominciato sospendendo l’ultima tranche di contributo del 2023, da 45mila euro, per evitare un possibile danno erariale. Anche la sede in comodato gratuito non è più garantita". La situazione è intricata, come ammettono sindaco e assessore al Bilancio Massimiliano Balconi, anche perché intendono continuare a organizzare eventi musicali per la città, in collaborazione con la scuola. Il suo statuto dal 2007 permetteva di erogare contributi fissi, invece ad oggi il Comune dovrebbe comunque verificare il ruolo sociale della scuola, per esempio se offre tariffe calmierate ai giovani musicisti in difficoltà economica, per giustificare i contributi, in misura comunque variabile e non a pioggia. L’unica soluzione per tornare a godere dei finanziamenti comunali e della sede - auspica il sindaco - "è che torni a essere solo fondazione, fiore all’occhiello dell’amministrazione". Il coordinatore didattico Roberto Gambaro si dice disponibile a fare marcia indietro. "Alcuni nodi formali non sono stati ben analizzati - ammette - abbiamo scoperto cammin facendo la difficoltà del Comune di continuare a essere fondatore/promotore dell’Ets. Sì, siamo un po’ in affanno, perché quel contributo era fondamentale. Aspettiamo gli ultimi inquadramenti e al massimo siamo disponibili a tornare sui nostri passi". Il direttore auspica che almeno la quota finale del 2023, essendo già stabilita, possa essere erogata.