CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

La guerra delle bombolette: "Contro i graffitari servono luce e controlli"

Per tentare di ripulire edifici pubblici e monumenti da scarabocchi, ingiurie e insulti sui muri, il Comune ha affidato...

Per tentare di ripulire edifici pubblici e monumenti da scarabocchi, ingiurie e insulti sui muri, il Comune ha affidato...

Per tentare di ripulire edifici pubblici e monumenti da scarabocchi, ingiurie e insulti sui muri, il Comune ha affidato...

Per tentare di ripulire edifici pubblici e monumenti da scarabocchi, ingiurie e insulti sui muri, il Comune ha affidato l’incarico alla ditta Milesi di Monza, mettendo sul tavolo 20mila euro per il 2025. Ma girando per la città scopriamo che per molti monzesi non sembra la soluzione più efficace.

Storce il naso Marco Passeri, barista di piazza Trento e Trieste, secondo cui la parola d’ordine è "illuminazione". "Fino a che non illumineranno la piazza come si deve – commenta Passeri – avremo sempre problemi. Solo ieri, alle 18.30, quando tutto era avvolto nel buio, una banda di ragazzini ne ha pestati altri, lasciandoli doloranti sulla piazza. Alla sera è davvero inquietante, ma anche al mattino, alle 7.30 il temporizzatore delle luci attorno al monumento si spegne e i ragazzi che aspettano di entrare al liceo Zucchi restano al buio. L’illuminazione tiene lontani i malintenzionati e scoraggia i graffitari".

Per Walter Casati invece l’affidamento della pulizia dei muri a un’azienda esterna è una buona idea, ma a monte rimane comunque la prevenzione: "Bisognerebbe poter sorvegliare la città di più, soprattutto di notte. Altrimenti pulisci oggi e domani siamo ancora punto e a capo. Ma si sa che è un problema senza soluzione". Giacomo Vilardo propone invece di utilizzare personale comunale: "Se il Comune ha personale con alcune ore libere, dovrebbe utilizzare quello per pulire i muri, ottimizzando il lavoro di dipendenti comunali già pagati, senza incidere ulteriormente sui costi a carico dei cittadini. Maggiori controlli ci vorrebbero, ma anche quello è un costo. Andrebbero messe delle telecamere per individuare chi imbratta i muri".