MONICA GUZZI
Cronaca

La Brianza dalle uova d’oro. Da Provincia Cenerentola al riscatto coi fondi del Pnrr: "Ora serve più autonomia"

Il 3 marzo il rinnovo del Consiglio e del presidente, ma voteranno solo gli amministratori. Luca Santambrogio racconta la rivincita di un ente dimezzato fin dalla sua nascita.

La Brianza dalle uova d’oro. Da Provincia Cenerentola al riscatto coi fondi del Pnrr: "Ora serve più autonomia"

La Brianza dalle uova d’oro. Da Provincia Cenerentola al riscatto coi fondi del Pnrr: "Ora serve più autonomia"

Molti non la vedono, ma c’è e lavora. Appena nata, ha dovuto vedersela con il declassamento della riforma Delrio, che dieci anni fa ha trasformato le province in enti di secondo livello, riducendone drasticamente le funzioni, il personale e le risorse. Negli anni le manovre finanziarie che si sono susseguite hanno fatto il resto: la nuovissima sede di via Grigna si è rivelata troppo grande davanti al ridimensionamento, ed è stata via via destinata ad altro, fino ad ospitare gli uffici territoriali della Regione, l’ufficio scolastico provinciale, l’aula bunker.

Ma la Provincia di Monza e Brianza ha retto, facendo di necessità virtù e approfittando di ogni occasione utile - la principale è arrivata coi fondi del Pnrr - per riguadagnare un pezzettino di terreno. Il risultato: dai nuovi cantieri scolastici al Palazzo del Lavoro in via Grossi, fino alle 100 assunzioni nel giro di pochissimi mesi. Soddisfatto il presidente Luca Santambrogio, da 4 anni alla guida di via Grigna, dove il 3 marzo si tornerà a votare.

Signor presidente, la Provincia è diventata maggiorenne?

"Il 2023 è stato un anno di illusioni. Abbiamo pensato al ritorno ad una Provincia di primo livello, con la definizione delle funzioni e la possibilità di riportare i cittadini alle urne, mentre oggi presidente e consiglio sono eletti dagli amministratori comunali".

E invece?

"Invece il percorso per avere di nuovo una Provincia di primo livello è ancora lungo e la definizione delle materie di competenza lontano, non tanto per il costo della politica, che è irrisorio, ma perché se vengono definite nuove competenze, bisogna sostenerle con appositi fondi. E si tratta di un miliardo a livello nazionale".

E quindi cosa succede?

"La Regione Lombardia ci ha lasciato gestire materie importanti come il lavoro, la cultura, la protezione civile, sostenendoci con appositi fondi. Va peggio in altre regioni. Ma ora, su un bilancio di 90 milioni di euro, ben 47 li restituiamo allo Stato. Se questi soldi restassero sul territorio potrei fare investimenti senza aspettare la Regione, il Governo, il Pnrr. E potrei assumere di più: la pianta organica è sotto di 200 unità".

Cosa farebbe con quei soldi?

"Si potrebbero per esempio programmare interventi a sostegno del Tpl, il trasporto pubblico locale, potenziando le linee e portandole dove non arrivano. Oggi invece nell’Agenzia per il Tpl impera Milano. Cercheremo nelle gare imminenti per la gestione del servizio di coordinarci col Comune di Monza per confermare l’attuale organizzazione e incrementare il servizio per scuole e pendolari. Con un servizio migliore possiamo ridurre le auto".

In questi anni la Provincia è diventata la Casa dei Comuni.

"Sì, la Centrale unica di committenza, nata per aiutare i piccoli Comuni nella gestione delle gare d’appalto, è cresciuta al punto da diventare la prima in Italia e ora è partito il progetto di Stazione unica appaltante di Monza e Brianza e della Città metropolitana di Milano insieme. La Città metropolitana ci ha chiesto un appoggio, il direttore di Monza dirigerà laconvenzione. Oggi siamo una realtà di 96 Comuni ed altri enti come la Prefettura di Lecco, il Consorzio della Villa Reale, fondazioni, colossi come Bea. Abbiamo un service stipendi e un’accademia dei funzionari degli enti locali".

Altri motivi di soddisfazione?

"Il Pnrr ha reso la Provincia protagonista in quanto coordinatrice ed esecutrice di tanti progetti. Abbiamo aperto i cantieri di due nuove scuole a Meda e ad Agrate Brianza, riavviati i lavori del nuovo fabbricato all’Omnicomprensivo di Vimercate, inaugurato la nuova sede del liceo musicale Zucchi a Monza, la perla del mio mandato, un’operazione resa possibile dalla rinegoziazione dei fondi ex Asam da ben 36 milioni".

E poi gli investimenti sul lavoro.

"Abbiamo aperto il Palazzo del lavoro a Monza, mentre a breve nascerà a Meda la sede Afol con l’Osservatorio pr il mercato del lavoro, oltre ai centri per l’impiego di Cesano, Vimercate e Seregno. Per il potenziamento di questi centri abbiamo assunto 102 persone: a regime saranno 130".

I nodi più intricati?

"Pedemontana. Come Provincia abbiamo voluto la riapertura dei tavoli chiusi, coordinando i sindaci delle tratte B2 e C. Qui il primo intervento riguarderà la bonifica dell’area dove è stata trovata presenza di diossina. Sulla D breve il progetto non ha avuto, come invece accaduto per il progetto vigente, un percorso partecipato nella gestazione e ciò ha determinato un forte disappunto dei Comuni. La Provincia si è assunta l’onere di coordinare i Comuni nel confronto con Regione".

I progetti per il 2024?

"Rimettere mano al Ptcp (il Piano di coordinamento provinciale, una sorta di maxi Piano regolatore, ndr), vecchio di 10 anni, e spingere tutto per arrivare a concludere i lavori del Pnrr entro il 2026".

Si ricandida?

"Ho dato la mia disponibilità. La Lega ha già ribadito la sua fiducia. Vediamo se gli altri partiti che mi hanno sostenuto confermeranno la fiuducia in me".