Imprese storiche senza futuro Il mestiere dei padri fa paura

Il mancato passaggio generazionale: fenomeno in crescita

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di Martino Agostoni

Competenze difficili da tramandare rispetto alle ambizioni di fare lavori più moderni o meglio retribuiti, una formazione sul territorio non sempre adeguata a sviluppare professionisti aggiornati ma anche un’attività in proprio, con rischi, impegni e difficoltà amministrative che talvolta portano a consigliare di fare un altro mestiere, magari con un contratto da dipendente.

Sono tanti i motivi per cui molte imprese artigiane restano senza eredi, senza figli o familiari a cui tramandare il lavoro o semplici collaboratori a cui cedere l’attività. Il mancato passaggio generazionale è un fenomeno in crescita e sembra "purtroppo inarrestabile – commenta Marco Accornero, segretario generale di Unione Artigiani Milano e Monza-Brianza – Non è la ragione principale, ma è evidente che le esigenze delle giovani generazioni sono cambiate. L’artigiano, come ogni micro e piccolo imprenditore si porta l’attività a casa, coinvolge la famiglia nelle mansioni, si carica di ogni responsabilità e problema. Finché le cose vanno nel verso giusto, lo stress è sopportabile. Quando iniziano a saltare i pagamenti di alcune fatture, o sorgono imprevisti, come in tutte le imprese famigliari il tappo rischia di saltare. Evidentemente, i più giovani - osservando la vita dei genitori - puntano ad una vita diversa con minori carichi di lavoro, i weekend liberi, meno preoccupazioni".

E a volte sono proprio gli artigiani stessi a spingere i figli a studiare nella prospettiva di fare un altro mestiere o a cercarsi un lavoro da dipendente. "In ogni caso, le associazioni di categoria possono dare buoni consigli per ripensare l’attività e offrire nuovi spunti per rilanciarla. Nei nostri uffici seguiamo anche tante imprese dove avvengono i passaggi generazionali o dove i dipendenti più esperti e considerati più affidabili, progressivamente, prendono in mano con varie modalità le redini delle attività dei loro titolari".

L’Unione Artigiani è attiva nel sostegno alle imprese associate come pure nel proseguimento delle loro attività anche dopo che il fondatore o proprietario arriva al termine del proprio lavoro, ed è in grado di fornire consulenze per gestire i passaggi. A partire, per esempio, dai sistemi per la trasformazione di un’impresa artigiana in una holding oppure nel ricevere agevolazioni nelle operazioni di passaggio dell’attività ai dipendenti. Ma per essere efficaci in queste operazione "il tempo è fondamentale – spiega Accornero – Un titolare deve pianificare per tempo, parliamo di alcuni anni, l’eventuale passaggio generazionale valutando con chiarezza e serenità la vocazione, i desideri e le capacità dei figli o degli eventuali dipendenti disposti a continuare l’attività. Sono questioni delicate perché impattano sull’eredità e le aspettative degli eredi, e si intersecano questioni fiscali e giuridiche". Spesso poi si inseriscono anche questioni familiari e non solo economiche, e "l’imprenditore è chiamato ad interrogarsi sul futuro e prevedere dove possibile una chiusura indolore o una vendita dell’attività". Se si vuole trasmettere l’impresa a possibili eredi che non hanno competenze, bisogna valutare un percorso formativo in grado di colmare eventuali lacune. Per questo "i servizi di supporto di un’associazione di categoria possono aiutare l’imprenditore a sostenere tutti i passaggi necessari".