"Meglio che diventi rossa per la vergogna prima di diventare rossa col sangue". Questa una delle minacce che una 57enne di Vimercate si sarebbe sentita rivolgere dagli aguzzini da cui era andata quando era arrivata ad avere un debito con la banca di circa mille euro. Ma si sarebbe ritrovata nel giro di un anno a dovere restituire il triplo della somma, pretesa con minacce, telefonate e incontri per mantenerla "in una costante stasi di paura". Un incubo durato un anno, fino al novembre del 2022, quando due uomini sono stati arrestati dai carabinieri di Vimercate, mentre per una coppia è scattato il divieto di avvicinamento alla presunta vittima. Che però per due volte non si è presentata all’udienza preliminare al Tribunale di Monza, dove tutti gli imputati a vario titolo di usura ed estorsione hanno deciso di venire giudicati con il rito abbreviato. Condizionato però da uno degli accusati a sentire la 57enne.
La donna dovrà presentarsi alla prossima udienza prevista questo mese, accompagnata da quei carabinieri che l’hanno salvata dalle grinfie degli strozzini. I fatti risalgono all’estate del 2021 quando, dopo aver prestato i soldi alla donna, i due arrestati, presentati alla 57enne da una coppia di conoscenti, si sarebbero accordati per una restituzione del capitale con 300 euro di interessi. La somma sarebbe però in poco tempo triplicata. E sarebbero scattate le minacce, attuate attraverso varie modalità, dagli incontri in presenza ad una moltitudine di messaggi. Fino alla denuncia ai carabinieri. In carcere era finito un 49enne, agli arresti domiciliari un 35enne già sottoposto alla stessa misura dopo essere stato arrestato a marzo 2021 per un fatto analogo. La coppia di coniugi di 36 e 33 anni, oltre a essere testimone delle minacce alla donna, in alcune occasioni sarebbe stata incaricata di riscuotere le rate.