"Il più bel giorno della mia vita"

La gioia di Alessandrina, 102 anni, e degli altri non all’arrivo delle fiale nella Rsa martoriata dal virus

di Barbara Calderola

L’attesa dei vaccini alla finestra dopo giorni di chiari di luna per i tagli delle forniture di Pfizer, l’arrivo delle dosi e la punture. Per i 95 nonni della casa di riposo di Busnago "è cominciata la riscossa". Dopo la paura e i morti, 24 durante la prima ondata, "abbiamo un antidoto al virus". La prima a riceverlo è stata Alessandrina Sottocorno, classe 1919, veterana della Rsa: "È il più bel giorno della mia vita", ha detto l’ex contadina di Cambiago, sposata, due figli, 102 primavere sulle spalle e tante cose da insegnare. "È stata dura arrivare sin qui, ma adesso possiamo aggrapparci alla speranza". Stessa tenacia per Fiorina Dosso, 96 anni, l’ex filandina nata Sulbiate, vimercatese d’adozione, che non ha mai avuto dubbi sull’iniezione: "Non vedevo l’ora di farla". Il terzo, Carlo Mostoni, è il ragioniere milanese 72 enne arrivato in Brianza seguendo il figlio. È fra i più giovani ad avere scelto l’immunizzazione.

"L’adesione, frutto di una massiccia campagna informativa interna, è del 97% fra gli ospiti, praticamente la totalità, e del 91% fra gli operatori - sottolinea Sodalitas, gestore della casa famiglia -. Le dosi sono state somministrate dal nostro staff formato da due medici esperti e due rianimatori, gli anziani sono sotto osservazione: stanno tutti bene". La memoria corre ai giorni bui del primo lockdown, a chi non ce l’ha fatta. Blindati da mesi, i nonni si sono abituati a smartphone e tablet, la tecnologia ha permesso di non spezzare i legami familiari e di sopportare la lontananza. Misure essenziali per diventare Covid-free, il secondo attacco qui praticamente non c’è stato. Distanziamento, mascherine, sanificazioni sono entrate nella quotidianità nella struttura di via Gramsci. "Ma con il vaccino torniamo a credere che potremo riabbracciarci di nuovo", dicono gli anziani dopo la puntura. Per loro nei mesi scorsi è stato organizzato anche un corso sul virus, un modo per aiutarli a essere consapevoli della necessità delle regole anti-contagio. Si sono adeguati senza batter ciglio. Mentre è già cominciata un’altra attesa, quella per il richiamo: "Poi saremo davvero al sicuro".