Il Borgo del cotto lombardo nato da un mestiere antico

Delle sei storiche fornaci è sopravvissuta solo quella artistica di Corrado Riva. Il sindaco di Briosco ha avviato l’iter per l’inserimento della frazione nel circuito

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di Sonia Ronconi

Fornaci prende la rincorsa: la prossima estate sarà inaugurato il Borgo del cotto lombardo.

La giunta Verbicaro ha iniziato l’iter per far inserire la frazione di Briosco nel circuito dei borghi più belli d’Italia.

L’unica oggi ancora in attività è la Fornace Artistica Riva, che di recente ha spento le 100 candeline e nel cui cortile è in fase di essiccazione la statua dell’artista Laura Capellini, che sarà simbolo del borgo, il “Pedrëën della Furnaseta“.

"Sono rimasto l’unico, sono di quarta generazione ed ora lavoriamo io e un operaio nella Fornace Artistica di via XI Febbraio – spiega il titolare Corrado Riva –. Prima erano sei le Fornaci e producevano dai 10mila ai 20mila mattoni al giorno dal ‘900 fino agli anni’70. Quella che andremo a mettere all’ingresso di Fornaci, vicino alla panchina rossa, è una scultura alta 2 metri che ritrae la figura storica di un lavoratore di una fornace della frazione. Abbiamo scelto il debutto per la prima di luglio, poiché in passato era usanza fare una sagra del cotto".

Oltre alla statua, sono in lavorazione dei pannelli informativi che saranno piazzati nei punti strategici di Fornaci e un libro sul passato della frazione brioschese a cura dell’esperto di storia locale Domenico Flavio Ronzoni.

"Sono piuttosto impegnato – continua Corrado Riva – Ho prodotto due opere d’arte in cotto lombardo a Citylife alla scultrice Otobong Nkanga, una mano e un piede per una sua opera. Sono davvero soddisfatto di far rivivere questa tradizione di Fornaci".

Il vicesindaco Massimo Bello è entusiasta del progetto e spiega: "Il prossimo anno formalizzeremo il progetto di Fornaci Borgo del cotto Lombardo con diverse iniziative: la statua di che sta facendo la Fornace Artistica, dei pannelli permanenti con foto della storia di Fornaci e altro. Poi chiederemo di inserire il borgo nell’elenco del Fai e nei Borghi d’Italia. Anche se il primo passo in questa direzione è ricostruire la storia del luogo e per questo ho lanciato un appello ai miei concittadini: si cercano foto del 1900, scatti delle antiche fornaci che non ci sono più. È importante promuovere il territorio, la sua storia, la sua cultura e le sue tradizioni". Chiunque avesse immagini dell’antico borgo può inviarle via mail all’indirizzo: bello-massimiliano@libero.it.