Il 2022: l’anno magico dei ragazzi di Galliani

Dal Vichingo trascinatore e macchina da gol alla staffetta Stroppa-Palladino. E dopo avere centrato la serie A, ora l’obiettivo è continuare a sognare

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di Michael Cuomo

Christian Gytkjaer ha 32 anni, e a Roskilde, in Danimarca, dove è nato, le temperature faticano a raggiungere i 25 gradi. Anche nei mesi più caldi. Mai immaginava di doversi abituare al calore che in Brianza, per lui, porta il nome di un popolo intero, ancor prima di una società di calcio: Monza.

Se per il Monza il 2022 è l’anno da incorniciare, lui è la cornice stessa. Un ruolo che si è guadagnato proprio mentre il capitolo più bello stava per aggiungersi alle beffe di una storia, quella biancorossa, ormai sazia di delusioni.

Le ore 23.12 del 29 maggio segnano l’inizio di una nuova vita, il certificato del "migliore anno della nostra vita", ribattezzato qualche settimana fa da Adriano Galliani. Non poteva che essere lui il titolista di una favola nata nella sua testa in uno dei tanti pranzi ad Arcore, divenuta realtà grazie al suo essere mai domo di fronte alle imprese sportive. Tante, irripetibili, insieme a Silvio Berlusconi ne aveva fatte con il Milan. Una, ancora più unica e clamorosa, quella fatta a Monza. Eppure, per il suo Monza, un giocattolo curato in ogni dettaglio sin dalla nascita del progetto, l’inizio del ‘22 era stato tutto tranne che benaugurante: la squadra di Stroppa era costretta a sollevarsi da un ciclone Covid capace di mettere kappao quasi l’intera rosa.

Una lenta risalita, passata dall’impresa di Cittadella a inizio marzo con vittoria in extremis in doppia inferiorità numerica, e da Frosinone a fine aprile: uno schiaffo al morale e alla classifica, che solo lo stesso Galliani, in aereo, seppe alleviare con un discorso dei suoi.

Fino a Perugia, il primo match point fallito in una serata che spalancava le porte a un playoff mai così pregno di storia e insidie. Brescia vuol dire derby, Pisa vuol dire corsi e ricorsi storici. Che non vanno via. Eccola la cornice, Christian Gytkjaer, a fare centro 5 volte in 4 partite, a raddrizzare la “torre promozione“ che il Monza stava vedendo crollare dopo neanche 10 minuti. Si arrende anche Pozzetto, il Monza è in Serie A.

L’estate un rullo di tamburi continuo sul mercato, i botti finali sono Rovella e Izzo. Li ritroveremo a metà settembre, quando anche la vittoria con la Juventus diventa storia vera.

La storia nella storia, dopo che in 6 partite con Giovanni Stroppa la Brianza non aveva mai esultato per i 3 punti, è anche quella di Raffaele Palladino.

Un allenatore-allievo, tremendamente capace di dare vita, spirito, gioco e risultati, a una squadra che chiude l’anno brindando al più 10 sulla zona retrocessione. Salvezza è la parola d’ordine, sognare è il segreto per continuare. Intanto, alle esplosioni dei botti e alle bottiglie che si stappano, si aggiunge un rintocco di campane ormai continuo: "Din don, din don… Intervengo dall’Arena, il Vichingo ha fatto gol".