Usmate Velate, Natale amaro alla Hilux: dipendenti senza stipendi e lavoro

I 32 lavoratori si ritrovano alla vigilia in attesa di un miracolo

Assemblea di protesta alla Hilux

Assemblea di protesta alla Hilux

Usmate Valate (MOnza e Brianza), 23 dicembre 2018 - Brindisi amaro per i lavoratori della Hilux, la fabbrica dei cd e dei vinili di Usmate dove la corrente è tagliata da un mese e i dipendenti sono rimasti senza cassa e ora devono fare i conti "con un fallimento alle porte".

"È la vigilia più triste della nostra vita", dicono i 32 operai e impiegati che a fine novembre avevano occupato la fabbrica "per salvarla" e che dopo l’illusione di una schiarita "sono precipitati un’altra volta nel baratro". "Senza futuro, senza stipendio da ottobre. Un inferno", sussurrano. Il 26 novembre in Regione era stato raggiunto un accordo sugli ammortizzatori sociali, 13 settimane a mezzo reddito, "ma se la ditta non li richiede, non arrivano", spiega Elena Dorin della Fiom-Cgil, in prima linea sulla vertenza. È una delle delusioni più cocenti della sua esperienza da sindacalista. "Proprietà e dirigenza non hanno mosso un dito per salvare il salvabile. Una condotta inaccettabile che va ben oltre la violazione degli obblighi sociali di chi fa impresa", attacca. Con lo sguardo passa in rassegna i volti dei lavoratori segnati da notti insonni a interrogarsi su un domani che sembra sempre più minaccioso.

"Abbiamo deciso di ritrovarci non perché ci sia qualcosa da festeggiare – chiariscono tutti insieme – ma per tenere desta l’attenzione sulla nostra sorte", "speriamo che qualcuno si metta una mano alla coscienza e ci aiuti", aggiungono le maestranze pronte a rimettersi in gioco ancora una volta. "Abbiamo sempre e solo chiesto di lavorare – ricordano – non ci siamo mai risparmiati, anche quando si stavano prendendo in giro". Parole affilate come lame pronunciate con gli occhi lucidi e l’ansia di chi ha perso la prospettiva. "Abbiamo figli e mutui da pagare, la famiglia è l’unico salvagente per noi. Non è giusto". Nel gruppo ci sono anche monoreddito e marito e moglie colleghi, "per i quali il dramma è doppio", ancora Dorin, l’età media è quella più critica: 45 anni. Lontano dagli inizi e distantissima dalla pensione.

L'appuntamento è ai cancelli di via Modigliani domani alle 11. Alla ditta fantasma ci sarà anche il sindaco Marilena Riva. Insieme a Roberto Invernizzi, presidente della Provincia, era stata la prima a correre in soccorso dei dipendenti asserragliati in assemblea permanente. "Le istituzioni hanno fatto la loro parte, l’azienda no", insiste la sindacalista. Per Dorin il vero nodo da sciogliere era "la diversificazione in un mercato che presenta difficoltà oggettive", ma adesso "ci troviamo di fronte a un’udienza pre fallimentare, fissata per il 28. A questo punto, per i lavoratori c’è solo una possibilità: la Naspi, il sussidio di disoccupazione, ed era proprio quello che volevamo evitare".