Menù con coperto e Green pass, i ristoratori: "Siamo stremati, è il male minore"

I gestori dei locali benedicono i nuovi obblighi per le consumazioni al tavolo: l’alternativa è richiudere tutto

Green pass nei luoghi di lavoro, è polemica: "L'80% dei ristoranti non potrà aprire"

Green pass nei luoghi di lavoro, è polemica: "L'80% dei ristoranti non potrà aprire"

Monza, 24 luglio 2021 - Il Green Pass per consumare al tavolo di bar e ristoranti? Per i ristoratori di Monza l’obbligo in vigore dal 6 agosto "è il male minore". "Se questa è la soluzione – dice Giancarlo Tamburrino, titolare del ristorante ’Pinuccia a’ mare’ – l’accettiamo. Abbiamo patito troppo con le chiusure, non possiamo più permetterci di sospendere l’attività. Noi ristoratori siamo praticamente tutti vaccinati. Se fosse necessario farei anche una terza dose pur di poter lavorare". Allargano le braccia e mostrano piena disponibilità i ristoratori monzesi, in attesa dei dettagli dei decreti attuativi per capire chi controlla, con che autorità, come controlla (entrando nel Qr code o semplicemente guardando il pass). Gli esercenti ritengono che al male maggiore della chiusura si debba preferire sempre il minore, e quindi alla possibilità di richiudere il settore per ostacolare la diffusione del Covid è molto più conveniente regolamentare gli ingressi attraverso il Green Pass.

«La gente è sensibilizzata e non creerà problemi – l’ottimismo di Vincenzo Butticè, portavoce regionale Fiepet Lombardia e consigliere nazionale APCI –, non sappiamo se servirà del personale dedicato che quindi andrebbe formato. Il settore sta attraversando un periodo di vacche magre per il personale, pensiamo che sarà il caso di efficientare quello che si ha in forza, tra l’altro la ristorazione assistita ha sempre fatto accoglienza e quindi in questa fase il bene e l’interesse di tutti sarà un valore da assumere e un obiettivo da perseguire. In questi momenti gli imprenditori sono alle prese con la rimodulazione delle aziende, nel razionalizzare le risorse, ricalibrare gli obiettivi e far quadrare i conti nella consapevolezza che se si bloccassero nuovamente le entrate sarebbe una terza Caporetto".

Come gestire i dipendenti che per motivi di salute o di convinzione non sono vaccinati? "Non dobbiamo dirlo noi – dice Aldo Rotunno, promotore di ’La Brianza che non molla’ –, inoltre devono spiegarmi perché ristoranti, discoteche e palestre sono sempre soggette a restrizioni e le altre categorie no. Qualcuno decide sulle nostre teste e intanto noi chiudiamo, abbiamo debiti e la politica fa spallucce".