Gli studenti di Macherio diventano delegati Onu

I 28 ragazzi della scuola Hampton hanno discusso coi coetanei americani, inglesi e irlandesi di homeless, diritti, droni e salute

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Studenti brianzoli delegati Onu per una notte, per discutere di homeless, diritti, salute, uso dei droni in guerra e altri temi importanti, assieme a giovani americani, inglesi e irlandesi. E’ l’esperienza che ha coinvolto nel fine settimana 28 ragazzi della scuola di inglese Hamptons School di Macherio, chiamati a vestire i panni, in questa lunga sessione via internet, dei rappresentanti di vari Stati del mondo e a elaborare soluzioni per i problemi proposti, votando alla fine risoluzioni che saranno ora affidate ai delegati ufficiali dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, perché le portino avanti. E’ il progetto "United States of America Model UN Invitational", che trasforma gli studenti delle scuole superiori in delegati virtuali dell’Onu attraverso conferenze internazionali. L’iniziativa ha preso la forma di un dibattito approfondito, rigorosamente in inglese, che è andato avanti per 8 ore di collegamento con New York, dalle 18 di sabato, ora italiana, fino alle 2 di domenica mattina.

"Dal Vecchio Continente hanno partecipato la nostra scuola di Macherio, un college di Dublino e uno inglese, mentre tutti gli altri erano istituti americani - racconta Emanuela Mariani, insegnante e direttrice della Hamptons School -. Ai ragazzi sono stati assegnati alcuni Paesi da rappresentare: 4 dei nostri alunni sono stati delegati per gli Usa, altri per la Libia, la Corea del Sud. Gli studenti sono stati suddivisi in diversi comitati, per discutere di senza tetto, dell’utilizzo dei droni militari nei conflitti, confrontandosi con gli altri delegati. Alla fine hanno dovuto votare una risoluzione, che verrà trasmessa ai delegati Onu effettivi". Circa 500 in tutto i ragazzi coinvolti, tra cui i 28 della scuola di Macherio, che arrivano da Monza, Lissone, Biassono, Macherio e altre città della Brianza. "Per loro è stata un’esperienza molto formativa - spiega Mariani -: hanno dovuto parlare, esporsi, mettersi in gioco, e hanno ricevuto commenti molto positivi. Ci siamo collegati da una struttura di Montevecchia, affittata per l’occasione".

F.L.