Fusione Aeb-A2A, ancora polemica. Nessuna revoca della delibera

Il Comune di Limbiate rimane in attesa sulla fusione tra Aeb e A2a, nonostante la sentenza del Consiglio di Stato che ha dichiarato illegittima la delibera del Comune di Seregno. Il Movimento 5 Stelle critica l'atteggiamento della giunta di centrodestra e chiede un intervento più deciso.

Fusione Aeb-A2A, ancora polemica. Nessuna revoca della delibera

Fusione Aeb-A2A, ancora polemica. Nessuna revoca della delibera

Sulla fusione tra Aeb e A2a, ma soprattutto sulla sentenza del Consiglio di Stato che ha dichiarato illegittima la delibera del Comune di Seregno che l’ha resa possibile, il Comune di Limbiate sceglie la strada dell’attesa. Ma il Movimento 5 stelle non ci sta e critica l’atteggiamento della giunta di centrodestra, chiedendo un intervento più deciso.

I consiglieri 5 Stelle avevano chiesto al sindaco già nel novembre scorso se non ritenesse opportuno annullare in autotutela la delibera del 24 aprile 2020, con la quale il Comune di Limbiate dava il benestare alla fusione tra le società AEB e A2A. Questo dopo che la stessa delibera adottata dal Comune di Seregno è stata giudicata illegittima dal Consiglio di Stato, mentre alcuni politici e amministratori si trovano ora sotto indagine da parte della Procura di Monza, che ha ipotizzato un danno erariale di 60 milioni, causato dall’operazione di fusione, avvenuta senza il ricorso a una gara pubblica. Nei giorni scorsi la risposta del sindaco. "Allo stato attuale, l’amministrazione può solo limitarsi a riferire che, confidando pienamente nel buon operato della magistratura, qualora in merito ai fatti oggetto di procedimento penale dovessero emergere precise e circostanziate responsabilità per le quali siano derivati danni all’Ente, si provvederà ad assumere le determinazioni più valide ed opportune per la tutela dei giusti diritti del Comune di Limbiate", scrive il sindaco Antonio Romeo. Ma per il consigliere 5 Stelle Michele Papa, "il buon senso avrebbe voluto che a seguito della sentenza tutti i comuni coinvolti sospendessero in autotutela tale delibera, in attesa di conoscere i successivi risvolti" Il capogruppo pentastellato, Mario De Giorgio, aggiunge: "La risposta dell’amministrazione è stata decisamente vaga e poco rassicurante. Il sindaco Romeo non ha ancora deciso se in un eventuale processo si costituirebbe parte civile e tanto meno se revocare la delibera che a Seregno è stata dichiarata illegittima dal Consiglio di Stato. Per noi del M5S – conclude De Giorgio – la prima cosa che un rappresentante delle istituzioni dovrebbe affrettarsi a fare è la rimozione di qualsiasi atto dichiarato illegittimo, a salvaguardia del patrimonio dell’ente. Il resto sono solo chiacchiere".

Gabriele Bassani