Finti sordomuti romeni in azione alle “Torri“

Chiedono soldi per ogni causa esibendo delle cartellette con fogli finti di associazioni che ovviamente non esistono

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di Paola Pioppi

Una maglietta bianca e anonima a maniche corte, un paio di jeans, capelli tagliati cortissimi e una predisposizione alla mimica dello stato di necessità. Un aspetto qualunque, un abbigliamento che gli permette di confondersi subito in mezzo ad altre innumerevoli persone che, come loro, girano all’interno di centri commerciali e per le strade. Si avvicinano così, fingendosi sordomuti, mentre indicano a gesti l’impossibilità di parlare e mostrando un foglio con un po’ di simboli noti a tutti: quello dei portatori di handicap e la bandiera italiana. Come avvenuto ieri all’interno del quartiere Torri Bianche, dove si aggiravano con una cartellina sottobraccio, alla ricerca di persone propense a sostenere le buone cause. Chiedevano soldi per qualsiasi miseria umana possa far velocemente presa sulla coscienza di chi ha qualche euro nel portafogli: aprire un centro per disabili, non udenti e bambini poveri. Praticamente tutto.

Quel foglio che mostrano a chi viene individuato come possibile vittima di truffa, è chiamato "certificato", e prevede uno spazio per nome e cognome, città e importo della donazione, come se chi intasca i soldi, dovesse rendere conto a qualcuno. Sono rumeni, ci sentono benissimo e capiscono l’italiano. Soprattutto, hanno ben chiara la parola "carabinieri", perché è quella che li fa dileguare all’istante. Alcune persone avvicinate, hanno subito avvisato il 112, descritto l’accaduto e almeno uno dei soggetti che chiedevano soldi, che probabilmente ora si sono già spostati in un’altra zona. Pochi giorni fa, tre soggetti simili erano stati individuati e denunciati dai carabinieri della Stazione di Menaggio: il comandante ha notato il gruppetto, chiesto spiegazioni, notato subito che la disabilità millantata con i passanti, immediatamente scompariva quando hanno visto arrivare le divise. La pattuglia del Radiomobile, ha portato in caserma i tre uomini e li ha identificati.

Nonostante fossero attrezzati con i moduli di raccolta del denaro fissati su una cartellina, per darsi una parvenza di professionalità, è immediatamente stato chiaro che si trattava di truffatori, reato per il quale sono stati denunciati a piede libero, le cartelline e i fogli sequestrati. Identici a quelli che ieri esibivano i loro connazionali a Vimercate. Sono truffe purtroppo diffuse, realizzate da gruppi di più persone che arrivano in un territorio, si distribuiscono in diversi punti, e spariscono prima di essere individuati o segnalati.