Concorezzo, ex Frette: nel futuro un museo

Il sindaco Borgonovo sul futuro dell’area «nobile» di mille metri quadri

Concorezzo, ex stabilimento Frette

Concorezzo, ex stabilimento Frette

Monza, 3 febbraio 2019 - Della vecchia filanda, trasformata in un nuovo quartiere con palazzi e negozi, sono rimasti in piedi solo gli edifici a «stecca», costruiti alla fine del 1800 dall’imprenditore francese Edmond Frette per la vendita a domicilio con catalogo. Sono la parte nobile della ex Frette, oggi esempio di archeologia industriale. Comprendono 1000 metri quadrati di uffici e sale di rappresentanza destinati ad uso pubblico: «Faremo sapere ai nuovi proprietari come vogliamo utilizzarli, così che possa ristrutturarli», ha spiegato il sindaco Riccardo Borgonovo.

Per farne cosa? «Vorremmo deciderlo insieme alla minoranza nella commissione edilizia». Le proposte non mancano. spazi di co-working, ambulatori medici, farmacia, scuola di pasticceria gestita da Afol, sede di un museo sulla storia della Frette e dell’Archivio storico. Dove una volta i telai filavano la biancheria di re, regine, papi e grandi alberghi, navi come il Titanic e di treni come l’Orient Express, gli operai hanno tirato su discount del marchio Aldi, gigante tedesco della grande distribuzione, un negozio Mc Donalds con la formula on the road del Mc Drive, uno store di detersivi e casalinghi e un altro di prodotti per animali. Ora stanno prendendo forma 4 palazzine, ciascuna di 5 piani. L’operazione vale più di 10 milioni di euro e interessa un terreno di 26 mila metri quadrati disteso tra l’ex dogana e la provinciale Monza-Trezzo. Tra i possibili riutilizzi della «stecca», quello più affascinante e prestigioso rimane il museo Frette dove raccogliere cataloghi per le vendita a domicilio, vere e proprie opere d’arte, corredi, prove di tessitura e vecchi telai. Diventerebbe una presenza di risonanza mondiale.

«Sarebbe bello poter mantenere un pezzo di memoria la dove l’azienda è nata», dice il sindaco. Quella del tessile è una tradizione spiccatamente concorezzese tanto che i suoi abitanti furono soprannominati «gugiroeu», cioè gugiari, produttori di aghi e spille. Oggi restano i nastrifici a tenere alto il nome di Concorezzo nel mondo. Che si sono specializzati in un prodotto molto particolare: il nastro elastico per l’abbigliamento. Sono circa dieci aziende che danno lavoro a più di 600 persone. Famiglie come i Brambilla, i Valera, i De Bernardi, i Penati, i Mariani e i Terzoli hanno legato il proprio nome a questa tradizione. FRETTE, FORNITRICE della Real Casa Savoia, arrivò nel 1860, seguita un secondo dopo da BBB Lane La sede fu ampliata nel 1886 per diventare il terzo stabilimento brianzolo dopo quello di Monza e Sovico. L’azienda divenne nel 1880 fornitore ufficiale della famiglia reale . Più di 500 dinastie nobiliari europee le commissionarono la realizzazione di biancheria esclusiva. Tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 i suoi corredi aristocratici hanno abbellito la Basilica di San Pietro, gli alberghi George V, Ritz di Parigi, Savoy di Londra, Cipriani di Venezia e Mayfair Regent di New York, i leggendari Orient Express e Titanic