Energia dai rifiuti col biodepuratore

Il più grande impianto di essicazione degli scarti in fase di ultimazione con 3,8 milioni di fondi Pnrr

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di Barbara Calderola

Anche gli ultimi due reattori sono in posizione, i primi due gemelli erano stati piazzati a gennaio ma per accendere il più grande impianto del Paese di essicazione degli scarti di depurazione bisognerà aspettare fine settembre, il tempo necessario a realizzare le opere accessorie: tubature, ventilatori e caldaia, il sistema di trasmissione del nuovo processo verde. Il polo di Vimercate diventa così un laboratorio di tecnologia al servizio della sostenibilità.

Un investimento di 3,8 milioni di euro di fondi del Pnrr da parte del gestore del ciclo idrico BrianzAcque ha proiettato il centro brianzolo ai vertici dell’avanguardia green nazionale. Dai rifiuti si ricaverà energia, eco-materiali e fosforo. L’obiettivo, "sperimentare processi sempre più sostenibili anche dal punto di vista economico - spiega la società -. Lo smaltimento dei residui in questo ambito ha un impatto importante sulla bolletta di famiglie e imprese". Così si ridurranno scorie e si metteranno a frutto quelle che avanzano con vantaggi per l’ambiente e per il portafoglio. Tutti i serbatoi funzioneranno in parallelo con la capacità di trattare 4mila tonnellate l’anno di fanghi e ridurranno di un terzo la massa iniziale. Il prodotto finale sarà certificato dall’Istituto Mario Negri, partner del progetto, e utilizzato per nuovi usi. La struttura serve un bacino di 104mila abitanti, nei suoi vasconi finiscono le acque nere di altri 7 comuni della provincia (Burago, Aicurzio, Sulbiate, Bernareggio, Bellusco, Usmate-Velate, Carnate e Ronco Briantino). Nel 2020 è stata al centro di un intervento di riqualificazione della biofiltrazione dei liquami, propedeutica al nuovo salto. Come Monza anche qui c’è il telecontrollo. "In questo modo il depuratore di Vimercate diventa il fulcro di un nuovo percorso di economia circolare a vantaggio del territorio - sottolinea Enrico Boerci, presidente di BrianzAcque -. L’operazione è un importante passaggio industriale in linea con le indicazioni comunitarie e nazionali per la svolta verde, ma risponde anche al salto culturale richiesto dal contrasto agli effetti del cambiamento climatico. Si rafforza il ruolo da protagonista della società nello sviluppo della bioeconomia".