di Marco Galvani
Stava camminando in via Pavoni, alle porte del centro storico. Poco prima di mezzogiorno. Era al telefono con una amica quando improvvisamente è stata afferrata a un braccio e spinta con violenza contro la ringhiera di un palazzo da un ragazzo marocchino. L’inizio di un incubo. Lo straniero l’ha bloccata con una mano sul collo e ha iniziato a molestarla nel tentativo di strapparle i vestiti. La vittima, una 35enne monzese, ha urlato disperata cercando di sfuggire alla presa. A quel punto il suo aggressore ha preferito darsi alla fuga e correndo avrebbe detto alla donna "Vai dai tuoi poliziotti di m…". Le grida della ragazza, infatti, hanno attirato l’attenzione di una pattuglia della polizia che stava passando proprio lì vicino: gli agenti sono riusciti a intercettare poco distante dal luogo dell’aggressione e arrestare il maniaco, un pregiudicato di 26 anni domiciliato a Monza. Portato in carcere con l’accusa di violenza sessuale aggravata, ieri davanti al giudice – che ha convalidato l’arresto – ha comunque negato tutto. La 35enne, sotto choc, è stata accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale San Gerardo per essere medicata: è stata poi dimessa con 15 giorni di prognosi. Dopo aver formalizzato la denuncia in Questura, la Procura ha attivato la procedura Codice Rosso.
Si tratta della seconda violenza sessuale a Monza da fine giugno, quando una ragazza era stata scaraventata a terra mentre faceva jogging nel Parco, nella zona delle Grazie Vecchie. Un 43enne originario dello Sri Lanka l’aveva aggredita, buttata a terra e aveva cercato di strapparle i pantaloncini. La giovane vittima aveva reagito con grida e calci attirando così l’attenzione di un’altra runner. A quel punto lo straniero aveva deciso di scappare a piedi facendo perdere le proprie tracce. La ragazza, sconvolta dall’aggressione, era stata portata in ospedale per medicare le contusioni. La sua testimonianza e i filmati di alcune telecamere della zona hanno aiutato gli investigatori della polizia a identificare e arrestare, dopo un paio di settimane, l’aggressore, già denunciato nel 2006 e nel 2020 per essersi mostrato completamente nudo a giovani sempre nel Parco.