Dalla Villa Reale alla disoccupazione

Dal 4 gennaio la Reggia resterà senza gestore mettendo a rischio i posti dei 9 lavoratori della società Cultura Domani

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di Martino Agostoni

Dal 4 gennaio la Villa Reale resta senza gestore e per i suoi lavoratori, dopo gli ultimi 9 mesi di cassa integrazione, la prospettiva è di finire in mezzo alla strada. Cresce la preoccupazione sul futuro dei 9 dipendenti di Cultura Domani, la società satellite di Nuova Villa Reale spa che ha in concessione i servizi di visite guidate e biglietteria, di 5 ex contratti a termine e degli operatori dell’indotto turistico della reggia, dopo che il 3 dicembre è stato comunicato il recesso unilaterale dal contratto di gestione del Corpo Centrale a partire dal 4 gennaio e quindi la sua riconsegna l’11 gennaio al consorzio Parco e Villa Reale.

Vuol dire che la società di Attilio Navarra, che dal 2014 ha la concessione della reggia e l’avrebbe dovuta mantenere fino al 2034, tra un mese chiude definitivamente la sua attività a Monza, compresa quindi quella di Cultura Domani, e restituisce le chiavi ai proprietari pubblici del complesso monumentale. Un addio che, oltre ad aprire una complessa questione legale e gestionale che probabilmente durerà a lungo, ha come prima conseguenza un’immediata ripercussione su chi lavorava nella Villa Reale fino alla sua chiusura lo scorso marzo.

La questione occupazionale è stato l’argomento discusso mercoledì in un incontro richiesto al consorzio Villa Reale e Parco, dalla Filcams Cgil di Monza e Brianza, il sindacato che sta seguendo le sorti dei dipendenti di Cultura Domani. "I lavoratori rischiano concretamente, in assenza di soluzioni adeguate, di perdere il posto di lavoro e ritrovarsi in mezzo a una strada proprio durante le festività, nel pieno della pandemia", spiega una nota di Filcams diffusa dopo l’incontro. Verso il Consorzio, che dal prossimo 11 gennaio riprenderà possesso della reggia e da mesi ribadisce che ha come primo obiettivo la riapertura al pubblico della Villa Reale, viene quindi chiesto di "individuare una soluzione tempestiva - si legge nella nota del sindacato - che garantisca la continuità occupazionale ai lavoratori della Villa Reale, attraverso un’internalizzazione del servizio se possibile, oppure affidando la gestione a un altro soggetto privato. La continuità è imprescindibile anche perché è l’unico elemento in grado di garantire il diritto agli ammortizzatori sociali".

Filcams ha inoltre richiesto un ulteriore incontro anche all’azienda Cultura Domani per "richiamare la proprietà alla responsabilità verso i lavoratori che sono in mezzo a un contenzioso tra pubblico e privato e rischiano di pagare il prezzo più alto con la perdita del posto di lavoro".